Politica e Cronaca Internazionale

Siamo anche esterofili

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  1. patna
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    "uomini" veramente coraggiosi !!! :sick:
     
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  2. marina.1
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    Sic transit gloria mundi”.
    La notizia della cattura e della morte di Muammar Gheddafi ha raggiunto Silvio Berlusconi durante un incontro con il gruppo del Pdl. Ed è con questa frase in latino che il premier, secondo quanto hanno riferito alle agenzie di stampa alcuni presenti, avrebbe commentato la fine del raìs. “Così passa la gloria di questo mondo”, suona in italiano la citazione del presidente del Consiglio. Un modo di dire che, in senso lato, significa “Come sono passeggere le cose del mondo”. “Ora la guerra è finita”, avrebbe aggiunto Berlusconi.

    L’Idv e Casini contro Berlusconi - Ma la frase latina ha suscitato qualche polemica. “Meglio un dignitoso silenzio che le vergognose parole di Berlusconi a commento della morte di Gheddafi. Quel suo ‘Sic transit gloria mundi’ appare soltanto un maldestro tentativo di prenderne le distanze a posteriori. Un commento che suona volgare e, al tempo stesso, agghiacciante. Il peggiore ‘de profundis’ che si potesse immaginare”, ha detto il presidente vicario dei deputati dell'Idv, Fabio Evangelisti. E il presidente del partito alla Camera, Massimo Donadi, ha aggiunto: “Cosa c’entri la gloria con Gheddafi, con uno spietato dittatore, non lo abbiamo capito. Berlusconi dovrebbe ricordarsi, ogni tanto almeno, di rappresentare gli italiani e riflettere sul peso che le sue parole hanno all'estero. Dovrebbe parlare ‘cum grano salis’ e talvolta non parlare affatto”.
    Probabilmente si riferiva a Berlusconi anche Pier Ferdinando Casini che, sul suo blog, ha scritto: “Gheddafi è morto e la sua scomparsa non potrà cancellare le sofferenze che ha inflitto a migliaia e migliaia di libici. Consiglio maggiore prudenza nei commenti soprattutto a chi in vita lo ha ossequiato con poco senso della misura”.

    Napolitano, Schifani e Fini. Sulla morte di Gheddafi si sono espresse le maggiori cariche dello Stato. “Si chiude una drammatica pagina in Libia. C'é solo da augurarsi che si costruisca un Paese nuovo, libero e unito”, ha detto Giorgio Napolitano (guarda il video). E il presidente del Senato, Roberto Schifani: “Con la morte di Gheddafi si apre un nuovo capitolo nella storia della Libia. Mi auguro che prosegua senza incertezze il percorso di questo popolo verso la libertà. Un percorso indispensabile per questo importante paese del Mediterraneo”. “In Libia si è davvero voltato pagina – ha affermato il presidente della Camera, Gianfranco Fini –. Bisogna essere fiduciosi ma anche tenere presente che ci sono molte incognite su quello che, esaurita la parentesi gheddafiana, sarà il futuro del Paese”.

    Frattini: "Vittoria del popolo libico" - La morte del raìs è stata commentata anche da molti ministri. Primo fra tutti il ministro degli Esteri, Franco Frattini (guarda il video). L'uscita di scena di Gheddafi “sarebbe una grande vittoria del popolo libico, la Libia sarebbe definitivamente liberata”, ha detto Frattini. Secondo il ministro degli Esteri la fine del raìs rappresenta “un grande passo avanti” che “si è concluso in modo tragico perché il dittatore si è rifiutato fino all'ultimo di arrendersi alla giustizia internazionale che non lo avrebbe certamente impiccato ma lo avrebbe giudicato secondo le regole”. Frattini ha spiegato che l’operazione che ha condotto alla cattura e poi alla morte di Gheddafi “é stata un’operazione del Cnt e di nessun altro”. “L'Italia ha avuto un ruolo di supporto – ha detto il ministro –. Anche sul terreno, la nostra attività di intelligence è stata sempre presente, non operativamente ma come supporto alle attività del Cnt”.

    La Russa: "Ora transizione democratica" - “Non mi rallegro mai per la morte di un uomo, mai i libici si aspettavano la morte di Gheddafi senza cui non si poteva considerare chiusa la vicenda del conflitto nel loro Paese. Ora bisogna aiutare la Libia nella sua transizione democratica, a riconoscere le convenzioni sui diritti umani e ad allargare i rapporti commerciali, in primis con l'Italia”, ha detto il ministro della Difesa, Ignazio La Russa (guarda il video).
    E mentre Umberto Bossi afferma che “ora bisogna mandare i clandestini libici a casa”, Gianfranco Rotondi dichiara: “Di fronte alla morte di un uomo l'animo di un cristiano conosce solo il dovere della preghiera”.

    Il Pd: "Una morte non si festeggia" - Le reazioni alla fine di Gheddafi arrivano non solo dal centrodestra. “Una morte non si festeggia mai – ha detto il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani – anche perché in questo periodo sono morti tantissimi libici, in una vicenda che negli anni scorsi aveva troppo il sapore della commedia e invece era una tragedia”.
    Massimo D’Alema ha definito l’uccisione di Gheddafi come “l’epilogo di una rivoluzione, un epilogo tragico perché non credo si debba festeggiare quando le persone vengono uccise. In un conflitto così terribile era uno degli esiti possibili”.

    Borghezio: "A Gheddafi l'onore delle armi" - Un po’ fuori dal coro le dichiarazioni di Mario Borghezio e Marco Pannella. “La fine di Gheddafi, morto combattendo nel ridotto dei suoi ultimi fedeli, è indubbiamente una fine gloriosa – ha detto l’europarlamentare della Lega Nord –. Sono stato uno dei pochi (forse il solo) a levare con forza la mia voce contraria per il modo in cui era stato ossequiato in Italia, non essendo certamente un nostro amico. Ma ciò non mi impedisce di dichiarare oggi con altrettanta forza che gli va riconosciuto cavallerescamente l'onore delle armi”. “Un grande leader, un vero rivoluzionario, non confondibile con i nuovi dirigenti libici portati al potere dalle baionette della Nato e dalle multinazionali del petrolio”, ha proseguito Borghezio. Che ha concluso: “Onore, quindi, al ‘templare di Allah’”.

    Panella: "Avrebbe potuto dire tante cose sulla guerra in Iraq" - “Mi auguro che sia fatta davvero, subito, verità sulla morte o l'assassinio di Gheddafi. Mi addolora il fatto che non possa più deporre all'Aja per un processo internazionale per rendere al mondo i suoi diritti di verità e di conoscenza, a proposito di quella che è forse la sua maggiore impresa criminale”: il mancato esilio di Saddam che avrebbe potuto evitare la guerra in Iraq. È questo il pensiero di Marco Pannella. “Senza di lui difficilmente potremo conoscere i dettagli luridi e lerci della guerra in Iraq – ha aggiunto il leader radicale –. Avremmo avuto bisogno, come con Saddam e come con tutti i Caino della terra, della sua vita e non della sua morte”. Pannella ha accusato George Bush e Tony Blair di complicità con Gheddafi e ha apostrofato i due politici come “due suoi complici”, “due infami più di lui, perché hanno tradito i propri giuramenti, le proprie patrie”. “Blair e Bush – ha detto Pannella – hanno fatto scoppiare, il 19 marzo 2003, la guerra in Iraq, per evitare che scoppiassero,con il possibilissimo e probabile esilio volontario di Saddam, con la pace, anche la democrazia e la libertà in Iraq”.
    da Tg 24 sky
     
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  3. Benucci
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    CITAZIONE (marina.1 @ 21/10/2011, 06:44) 
    Sic transit gloria mundi”.

    Ma daiii, poveraccio -_-
    Quello 2 o 3 citazioni latine conosce, e probabilmente non ne sa perfettamente la traduzione, quindi le usa in modo improprio, pensando di far bella figura -_-
    Un po' di pietà... -_-
    la Libia è libera, si, va bene, ma noi abbiamo un presidente del consiglio che parla latino :rolleyes:
    Che culo! ;)
     
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  4. marina.1
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    Mi sono chiesta con che faccia Berlu si sia seduto davanti alla Merkel... ho capito, ho sbagliato topic ;)
     
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  5. stemil
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    quanto sono pulitini quelli del Pd: una morte non si festeggia..
    Certo, sono d'accordo. Lo dico pure io qui dal mio soggiorno, nella mia casetta, col mio caffè in mano... ma come posso immaginare quel che hanno provato le persone che hanno trovato il Rais. Non mi sento di giudicarle, troppo facile. Ripeto anche a me fa orrore quello che ho visto (peraltro troppo mostrato) ma sono convinta che solo vivendole certe situazioni si possano capire e l'essere umano si imbastardisce molto velocemente.

    Sarkozy Merkel ridono... ebbeh.. umiliante.. Sarkozy direi irritante, ma immagino il gusto della Merkel ...
     
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  6. Benucci
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    CITAZIONE (marina.1 @ 24/10/2011, 06:36) 
    Mi sono chiesta con che faccia Berlu si sia seduto davanti alla Merkel... ho capito, ho sbagliato topic ;)

    :lol: :lol: :lol: Brà
     
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  7. Ireth74
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    Francia, per Sarkozy e il governo stipendio sospeso fino a conti in pari

    La decisione nel contesto di una manovra da 100 miliardi per raggiungere il pareggio di bilancio nel 2016. Aumentano le tasse per le grandi imprese e l'Iva, l'età pensionabile portata a 62 anni dal 2017

    MILANO - Stipendi congelati in Francia per il presidente della Repubblica e i ministri del governo. La misura è contenuta nella manovra da 100 miliardi di euro con la quale il governo conta di riportare il bilancio del paese in pareggio nel 2016. Il piano, approvato dal governo nel fine settimana, è stato presentato ufficialmente dal premier Francois Fillon che ha avvisato: "Ci attendono diversi anni di rigore". L'obiettivo del piano anti-deficit è anche quello di salvare la tripla A delle agenzie di rating, messo più volte a rischio negli ultimi tempi.

    Nel contesto del piano, la Francia anticiperà di un anno, a partire dal 2017, la sua riforma delle pensioni, che prevede un progressivo incremento dell'età pensionabile da 60 a 62 anni. Inoltre ci sarà l'aumento di un punto e mezzo dell'Iva (dal 5,5 al 7%) su molti prodotti e servizi e un incremento provvisorio del 5% delle tasse societarie per le imprese con ricavi superiori ai 250 milioni di euro.

    La Francia, ha detto Fillon, avrà bisogno di "sforzi" economici e fiscali "supplementari" per raggiungere l'obiettivo di annullare il deficit pubblico nel 2016; e ha ribadito che "per rispettare la traiettoria di riduzione del deficit faremo sforzi supplementari da 65 miliardi da qui al 2016". Sul fronte dei risparmi, Fillon ha quantificato in "un po' più di 100 miliardi" i tagli che saranno necessari entro il 2016, a partire da 500 milioni in meno per le spese dello stato nel 2012. L'aumento dell'Iva non riguarderà "i prodotti di prima necessità". In particolare l'aumento colpirà l'aliquota del 5,5% concessa al settore della ristorazione nel 2009 (rispetto al precedente 19,6%).

    Le nuove misure si aggiungono al piano di austerità da 12 miliardi presentato ad agosto, che prevedeva anche un aumento delle imposte sui redditi più elevati.

    "Gli stipendi dei membri di governo e del presidente - ha poi spiegato Fillon - saranno congelati fino al ritorno di un rigoroso bilanciamento della finanza pubblica". Il premier ha anche rivolto un appello ai leader politici e a chi guida le grandi imprese, in particolare quelle nel Cac 40, ossia le principali aziende francesi quotate in Borsa, a "fare altrettanto". Fillon ha definito "francamente indecenti" gli aumenti concessi ad alcuni manager. Dopo la sua elezione, nel 2007, Sarkozy si era aumentato lo stipendio del 170 per cento circa (da 7mila a 19mila euro al mese), sollevando un vespaio di critiche.


    Fonte


    Cioè, ma ci rendiamo conto? In Francia al presidente e ai ministri congelano lo stipendio!! Aumentano le imposte solo sui redditi più elevati! E, soprattutto, l'età pensionabile da loro è, attualmente, a 60 anni!! 5 in meno di noi!!
    Ma non c'era la favola che tutti in Europa andavano in pensione a 67 e che quindi anche noi ci dovevamo adeguare? In realtà ho scoperto che è un'emerita caxxata, visto che già con i 65 anni noi siamo una delle nazioni che va in pensione in età più avanzata rispetto a buona parte dell'europa che ci va abbondantemente sotto i 65!!
    :angry:
     
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  8. marina.1
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    Ma in televisione un emerito xxxx ha detto che campiamo più dei francesi.... :censored.gif:
    Poi dicono che sono fissata per la Francia....
     
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  9. patna
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    Chi è sto emerito cretino ???
     
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  10. laura^
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    "Uccideva gli afghani per divertirsi"
    Ergastolo per Gibbs, il sergente boia
    Ammazzava i civili prelevando parti dei corpi come trofei. Inchiodato
    dai suoi ex soldati: «Era lui il regista del massacro». Choc negli Usa.


    http://www3.lastampa.it/esteri/sezioni/articolo/lstp/429400/
     
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  11. patna
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    roba da matti
     
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  12. patna
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    L'Irlanda ha sconfitto la crisi economica
    diventando 'green': il pil in salita del 2%



    Per risollevare le sorti economiche del Paese e risparmiare sulle fonti energetiche, il governo ha cominciato a tassare l'utilizzo di combustibili fossili di case, uffici, automobili e fabbriche. Così oggi il Paese non solo cresce ma vanta un livello di sfruttamento dell'energia pulita da primato

    I TEMPI DURI l'Irlanda sta facendo di tutto per lasciarseli alle spalle. E a rimettere in sesto le tasche e l'umore degli orgogliosissimi irlandesi non è stato però (solo) il piano di salvataggio speciale disposto dal Fondo monetario iInternazionale, che poche settimane fa ha versato nelle casse del Paese ben 1,17 miliardi di dollari: il governo e la popolazione hanno fatto la propria parte, adottando un strategia di crescita totalmente innovativa, basata sulle energie rinnovabili.

    Per risollevare le sorti economiche del Paese e risparmiare sulle fonti energetiche, infatti, il governo ha cominciato a tassare l'utilizzo di combustibili fossili di case, uffici, automobili e fabbriche. Più diossido di carbonio produci, più paghi. E se non fai la raccolta differenziata e inquini a sproposito, vieni a maggior ragione tassato (i rifiuti degli irlandesi, in questi tre anni, sono stati sistematicamente controllati e pesati).

    La manovra ha fatto automaticamente salire, con aumenti dal 5 al 10%, il costo di petrolio, gas naturale e cherosene, riducendo la popolazione a un bivio: da una parte la possibilità di continuare a inquinare dilapidando il patrimonio in tasse; dall'altra un'inversione di marcia nel segno dell'ecologia. Gli irlandesi hanno scelto la seconda opzione e oggi il Paese non solo sta uscendo dalla crisi ma vanta un livello di sfruttamento dell'energia pulita da primato, con livelli di emissioni calati del 15% dal 2008 e del 6,7% nel solo 2011, anno in cui l'economia irlandese ha ricominciato a crescere.

    Di fronte all'imposizione della carbon tax, che in tre anni ha permesso al governo irlandese di raccogliere circa un miliardo di euro, di cui 400 milioni solo nel 2012, i partiti dell'isola di smeraldo non hanno battuto ciglio e la popolzione ha risposto investendo in energie rinnovabili e riciclaggio rifiuti. Un atteggiamento diverso rispetto a quello riscontrato negli Usa, dove l'imposta è stata ostacolata allo stremo dai repubblicani.

    Oggi il cittadino irlandese che acquista una macchina nuova viene tassato in proporzione a quanto il veicolo inquina. E per correre ai ripari, poche settimane fa, il gruppo Renault-Nissan ha siglato un'intesa con il governo di Dublino ed Esb (la principale società elettrica irlandese) per potenziare la diffusione dei veicoli elettrici sulle strade.

    Il piano irlandese di ripresa economica per il 2013 prevede l'imposizione di nuove tasse e nuovi tagli alla spesa: una situazione che certo continuerà a far bene alla politica ambientale ma che, sottolineano gli esperti, sta mettendo in ginocchio le classi sociali più povere. Ecco perché il governo ha deciso di cominciare a tassare anche il consumo di sigarette, considerate un lusso per ceti abbienti. Una cosa è certa: non si esce dalla crisi senza scontentare qualcuno, né senza sacrifici. Che, per una volta, questi non siano a carico del pianeta, al governo irlandese è sembrata l'opzione migliore.

    (di SARA FICOCELLI)

    Se non altro almeno ci provano ed ottengono anche ottimi risultati -
     
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  13. laura^
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    Il Grande regista Ken Loach mi trova pienamente d'accordo:



    "Margaret Tatcher è stata il più controverso e distruttivo primo ministro dei tempi moderni. Disoccupazione di massa, chiusura delle fabbriche, comunità distrutte: questa è la sua eredità.
    Fu un guerriero, nel senso che il suo nemico era la classe operaia inglese. Le sue vittorie ebbero l’aiuto di leader politici corrotti del partito laburista e di molti sindacati. Se la Tatcher fosse stata un musicista, Blair sarebbe stata la sua scimmietta.
    Voglio anche ricordare la sua amicizia con il dittatore cileno Augusto Pinochet e quando la Tatcher diede a Nelson Mandela del terrorista.
    Come potremmo onorarla, quindi? Privatizziamo il suo funerale. Mettiamolo sul mercato e accettiamo l’offerta più economica. Questo è quello che avrebbe voluto."
     
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  14. patna
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    India, mutilata e stuprata a cinque anni



    La bimba, rapita da casa, è stata trovata in fin di vita. Ieri altri due casi simili

    Una bambina di cinque anni è in fin di vita dopo essere stata brutalmente violentata e mutilata a New Delhi. Lo riferiscono le televisioni indiane. Ieri nello stato dell'Uttar Pradesh, un'altra bimba di sei anni era stata trovata morta in una discarica con segni di strangolamento e di stupro.
    Ricoverata in rianimazione - La piccola era stata rapita dalla sua casa di Gandhi Nagar, nel sud est della capitale, alcuni giorni fa. Quando è stata ritrovata, aveva i genitali mutilati e diverse ferite sul corpo: ricoverata in ospedale, lotta contro la morte in rianimazione. I medici hanno riferito che ha riportato profonde lesioni interne per essere stata violentata con una spranga e che l'asportazione delle parti intime ha causato una grave infezione.

    La polizia cerca un vicino di casa - I genitori, che provengono da una famiglia molto povera, hanno accusato la polizia di inerzia per non aver agito prontamente quando la bambina è scomparsa di casa. Dopo aver interrogato i residenti della zona, gli investigatori sono alla ricerca di un sospetto che è un vicino di casa della famiglia e che è sparito dopo l'accaduto.

    Ieri altri due casi simili - L'India si trova ad affrontare una vera e propria escalation di violenze contro i minori e contro le donne. Ieri, a New Delhi, un maestro d'asilo ha abusato di un bambino di 5 anni che si trova in serie condizioni all'ospedale. L'insegnante lo avrebbe attirato nel bagno della scuola con la scusa di volergli dare del cibo e, dopo aver abusato di lui, lo avrebbe minacciato di morte intimandogli di non rivelare a nessuno l'accaduto. In serata ad Aligarh, città dell'Uttar Pradesh, una bambina di sei anni è stata gettata in una discarica dopo essere stata violentata e strangolata.

    (tgcom)


    Io mi domando cosa sta succedendo in quel paese - la crudeltà la violenza stanno avendo un crescendo veramente spaventoso -
     
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388 replies since 25/2/2008, 14:19   3353 views
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