La nostra Biblioteca

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  1. Fenice_22
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    Ragazzi ho appena finito di leggere un libro che consiglio a tutti e tutte...
    Il libro è "L'ombra del vento" l'autore adesso mi sfugge..lo posterò dopo.
    Cmq è un libro che mi hanno consigliato e devo ricooscere a questa persona che aveva ragione a dire che era un gran bel libro!
    Leggetelo!!!
     
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  2. stemil
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    se non sbaglio è il libro ambientato a barcellona di carlos rafon, letto un paio di anni fa.
    mi ha intrigato soprattutto la prima parte del libro, la seconda non la trovo all'altezza del resto... Comunque interessante :)

    Ohi in bocca al lupo per ottobre... per dicembre.. beh ci risentiremo, no? :D
     
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  3. Fenice_22
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    Si esatto Ste! proprio quello :) guarda a me invece è successo l'esatto contrario....mi ha un poco annoiato la prima parte,ma il resto mi ha coinvolto un sacco!!! l'ho divorato! :)

    Spero di passarlo a ottobre...cmq per ora son qui con voi ;) :D


    Per chi non sapesse nulla di questo libro posto la trama :)



    Una mattina del 1945 il proprietario di un modesto negozio di libri usati conduce il figlio undicenne, Daniel, nel cuore della città vecchia di Barcellona al Cimitero dei Libri Dimenticati, un luogo in cui migliaia di libri di cui il tempo ha cancellato il ricordo, vengono sottratti all'oblio. Qui Daniel entra in possesso del libro "maledetto" che cambierà il corso della sua vita, introducendolo in un labirinto di intrighi legati alla figura del suo autore e da tempo sepolti nell'anima oscura della città. Un romanzo in cui i bagliori di un passato inquietante si riverberano sul presente del giovane protagonista, in una Barcellona dalla duplice identità: quella ricca ed elegante degli ultimi splendori del Modernismo e quella cupa del dopoguerra.



    Buona lettura!

    Edited by laura^ - 7/11/2010, 14:47
     
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  4. Benucci
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    L'autor è Zafòn :) E "L'ombra del vento" sarà il prossimo che leggerò. Ne ho letti altri due dello stesso autore "Marina" e "Il palazzo della mezzanotte"....Non sono letture per adulti, bensì per ragazzi :P Io non lo sapevo, ma mi son piaciuti lo stesso, forse con la vecchiaia sto regredendo... -_-

    Passando a cose serie -_- ho appena finito di leggere "Acciaio", la cui autrice è oggi tristemente nota grazie a quel gran "signore" di Bruno Vespa..... <_<
    Gran bel libro! Mi è piaciuto veramente tanto, lo consiglio :)
    Per quanto possa valere il consiglio di una che legge libri per ragazzi!! :D :D :D
     
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  5. dango
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    Io invece sto facendo letture abbastanza semplici come contenuti perchè più impegnative da un punto di vista linguistico...ovvero, sto leggendo libri in inglese.

    Questo perchè ho notato che se si supera la difficoltà linguistica almeno quanto basta a godersi la lettura...intenet diventa un vero forziere di libri!!!

    Faccio un po' di fatica...ma al momento insisto.. ;)
     
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  6. laura^
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    Vargas Llosa, peruviano da Nobel
    di Leonardo Sacchetti

    “Per la sua cartografia delle strutture del potere e per le sue mordaci immagini della resistenza individuale, la rivolta e la sconfitta”. Sono queste le motivazioni che hanno portato l'Accademia di Svezia ad assegnare il premio Nobel per la Letteratura 2010 al peruviano 74enne Mario Vargas Llosa, cittadino spagnolo ormai da una ventina d'anni.

    Due righe in cui l'opera e la vita dello scrittore vengono riassunte e, come dire: commentate. È da anni che Vargas Llosa è il candidato numero uno tra gli autori in lingua spagnola. Snobbato ma mai dimenticato dall'Accademia, il premio sembra arrivato quando del suo ruolo da scrittore-politico, la prima parte ha inglobato la seconda. I suoi editoriali (Banchi di prova) su El pais hanno sì mantenuto le sue aperte critiche alle sinistre radicali (Hugo Chavez è il nemico numero uno), ma si sono aperte agli stati d'animo più piccoli, quasi infinitesimali. E lì, la bravura di Vargas Llosa sembra aver ritrovato lo spirito dei suoi romanzi degli anni '70 (su tutti: “La zia Julia e lo scrittore”).

    Quando da Stoccolma l'hanno chiamato per annunciargli il premio, Vargas Llosa era a New York per una conferenza alla Princeton University e, a detta di chi gli stava vicino, sulle prime ha pensato a uno scherzo. “Nemmeno mi ricordavo che era la stagione del premio”, ha dichiarato il neo-Nobel. L'ha subito dedicato alla lingua spagnola, di cui si sente rappresentante sui due lati dell'oceano.

    Ma il suo maggior pregio, politico e narrativo alla stesso tempo, è quello dello spaesamento: ogni suo libro affronta l'umanità ma da punti di vista talmente normali da risultare rivoluzionari. La “resistenza, la rivolta e la sconfitta” della menzione del Nobel ne sono una prova. Come quando, nel 2003 parlando della seconda guerra, lui – intellettuale conservatore – si schierò per il non intervento, in molti rimasero sorpresi. “Non critico l'intervento in sé – ci racconto nel salone del Grand Hotel di Rimini, ospite della Fondazione Manzù -, ma il fatto che gli Usa e la Gran Bretagna non possono pensare di esportare la democrazia senza l'avallo della comunità internazionale”. Come dire: nessuno, nemmeno gli Usa, possono farsi paladini della democrazia. Il presidente spagnolo di allora, José Maria Aznar, non gliela perdonò. Ma solo nel 2008, Vargas Llosa ritirò il suo appoggio al Partito Popolare: il progressismo continua ad essere uno dei suoi maggiori rivali politici.

    Come non gliela perdonò il presidente (poi giudicato golpista) del Perù degli anni '90, Alberto Fujimori. Convinto che la borghesia peruviana fosse pronta a una svolta “europea”, Vargas Llosa si candidò contro i militari e le sinistre per venire travolto da Fujimori. Si autoesiliò in Spagna, fino a diventarne cittadino. Da lì, ha ricostruito la sua personalità politica e quella narrativa, aprendosi sempre più a tematiche che abbandonassero i ricordi della sua infanzia raminga (e dorata), per planare sulle emozioni condivise da gran parte dei suoi lettori di ogni età.



    Narrativa
    I capi (Los jefes) (1959)
    La città e i cani (La ciudad y los perros) (1963)
    La casa verde (1966)
    I cuccioli (Los cachorros) (1968)
    Conversazione nella "catedral" (Conversación en la catedral) (1969)
    Pantaleon e le visitatrici (Pantaleón y las visitadoras) (1973)
    La zia Julia e lo scribacchino (La tía Julia y el escribidor) (1977)
    La guerra della fine del mondo (La guerra del fin del mundo) (1981)
    Storia di Mayta (Historia de Mayta) (1984)
    Chi ha ucciso Palomino Molero? (Quién mató Palomino Molero?) (1986)
    Il narratore ambulante (El hablador) (1987)
    Elogio della matrigna (Elogio de la madrasta) (1988)
    Il pesce nell'acqua (El pez en el agua) (1993)
    Il Caporale Lituma sulle Ande (Lituma en los Andes) (1993)
    I quaderni di don Rigoberto (Los cuadernos de don Rigoberto) (1997)
    La festa del caprone (La festa del chivo) (2000)
    Il paradiso è altrove (El paradiso en la otra esquina) (2003)
    Avventure della ragazza cattiva (Travesuras de la niña mala) (2006)
    Saggistica
    Historia de un deicidio (1971), saggio su Garcìa Marquez.
    Teatro
    La huida del inca (1952)
    La signorina di Tacna (La señorita de Tacna) (1981)
    Kathie e l'ippopotamo (Kathie y el hipopótamo) (1983)
    La Chunga (1986)
    El loco de los balcones (1993)
    Ojos bonitos, cuadros feos (1996)
    Odiseo y Penélope, teatro (2007)
    Appuntamento a Londra (Al pie del Támesis) (2008)
     
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  7. Ireth74
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    Finalmente, dopo un po' di settimane di astinenza e avendo ritrovato anche un po' di tempo libero :rolleyes: , questa mattina mi sono comprata ben 3 libri (grazie anche a varie offerte e sconti): "La biblioteca dei morti" di Glenn Cooper (libro eletto miglior esordio del 2009), il romanzo storico "Il leone dei templari" di Jack White (secondo libro di una trilogia sui templari, di cui ho letto il primo, molto coinvolgente) e, infine, un thriller medievale, "La veglia dei sospetti" di Candace Robb (decimo libro della saga su Owen Archer, di cui ovviamente ho già letto tutti gli altri).
     
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  8. laura^
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    allora ho riletto Il Passato e' una terra straniera : mi piace un casino quel libro -_-

    poi sto finendo una raccolta di racconti di Carver "I PRINCIPIANTI"

    Carver e' uno scrittore americano contemporaneo, i protagonisti dei suoi scritti sono emarginati, disperati o figure umili, normali che vivono o si lasciano vivere.
    sono oppressi da una quotidianita' che non lascia lo spazio a sogni o aspirazioni.
    spesso il protagonista e' "la coppia" che non parla, che si odia, che si trascina, che condivide momenti di sconforto
    sempre nella continua ricerca di una comunicazione che sembra pero' impossibile da raggiungere.

    Mio marito mangia di buona lena, ma sembra un po' stanco, nervoso. Mastica piano.
    Mi guarda un attimo e subito distoglie lo sguardo. Alza le spalle e si pulisce la bocca col tovagliolo.
    Qualcosa si e' messo tra noi, anche se lui vorrebbe credere il contrario.


    e poi ho intenzione di iniziare il nuovo Montalbano....
     
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  9. miciobicio
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    Un libro da non perdere...

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    Storia di un laboratorio politico mancato.
    Il primo anno di amministrazione del sindaco di San Giovanni Rotondo, la sua giunta scelta in autonomia dal partito e il partito che decide di sostituirla. "Amaro Giuliani" è una riflessione partendo dagli articoli pubblicati dal Corriere del Sud, il giornale che ha raccolto la disponibilità di Gennaro Giuliani a candidarsi e le sue condizioni che sono durate un anno.
    Il tentativo di capire perché nessun politico riesce a trovare il punto G dei cittadini. Dove sono finiti i bottoni della stanza del potere? Perché Giuliani non denuncia gli esecutori materiali del furto? Basterebbe anche una denuncia verso ignoti.
     
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  10. laura^
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    Ho finito Prigionieri del Paradiso - di Paasilina 1974 ed.Iperborea

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    Romanzo di piacevole, facile e rapida lettura e' suddiviso in 34 brevi capitoli e narra l’ammaraggio di fortuna al largo della Melanesia in un’isola tropicale di un aereo, che aveva a bordo una missione Onu: infermiere svedesi, taglialegna e ostetriche finlandesi, medici norvegesi, piloti e hostess inglesi.

    Il narratore si presenta subito nella prima pagina:

    sono un giornalista. Il classico tipo finlandese: educazione mediocre, ambizioni limitate, una giacca lisa e un carattere grigio. Ho superato la trentina. Sono un individuo di una banalità disarmante e la cosa spesso mi irrita.


    Anche lui con una cinquantina di persone è su quel aereo che si perde per il sopraggiungere di una tempesta in mezzo al Pacifico.
    L' aereo era stato affittato dall’Onu per trasportare merci e passeggeri.La FAO e l’OMS avevano ingaggiato scandinavi..per delle missioni di sostegno allo sviluppo. I taglialegna avevano il compito di contribuire alla nascita di una industria del legno nelle regioni interne dell’India…anche il personale medico era diretto in India e nel vicino Bangladesh..le infermiere svedesi… per garantire istruzione e prevenzione..le ostetriche finlandesi per insegnare i metodi di controllo delle nascite. Per questo nella stiva dell’aereo c’era qualche milione di spirali intrauterine… e altrettante pillole anticoncezionali… l’incidente aereo era dunque un’autentica sciagura che si sarebbe tradotta in migliaia, se non milioni di gravidanze indesiderate.
    E invece, per risolvere i problemi della fame, ecco che le casse di spirali si trasformano in aghi e ami da pesca, ma continuano anche a conservare la loro funzione originaria, perché dopo una settimana sull’isola nascono attrazioni sessuali e sarà necessario aprire nella giungla un centro di pianificazione familiare: gravidanze indesiderate sarebbero state un vero problema in un’isola deserta. E così su spiagge bianchissime o nel folto della giungla tra alberi di mangrovie, tra il canto degli uccelli e lo schiamazzo delle scimmie ecco che i nostri picari nordici si trovano a darsi un organizzazione efficiente per sopravvivere e rendere quel territorio sempre meno selvaggio e inospitale. E così un po’ per volta l’isola, nonostante qualche terribile uragano, diventa sempre più un “locus amoenus“, un paradiso in cui è bello sentirsi prigionieri.
    Non è un ritorno allo stato di natura ma e' gruppo di uomini e donne che riesce a darsi una organizzazione socialdemocratica dove c’è più giustizia che non nei paesi nordici di provenienza, in cui si è più liberi da costrizioni occidentali o dai rigidi costumi protestanti.
    Paasalinna fa fare ai due protagonisti un paralellismo fra la condizione loro e quella di Robinson Crusoe.
    E se Crosue e' il futuro capitalista che sfrutta il suo simile, i nuovi naufraghi son riusciti a diventare una comunità che vive in una utopica società socialista senza bisogno di capi, schiavi e polizia-
    Comunque nonostante tutti i vantaggi di una società socialista i nostri naufraghi si organizzeranno per tornare a casa e si divideranno in due gruppi: chi vuole tornare e chi vuole rimanere prigioniero del paradiso.
    Ma perché “tornare in un mondo dilaniato dalle guerre per farci tartassare dal fisco, comprare prodotti costosi e superflui, beccarci un bel cancro ai polmoni o qualche altra malattia, ascoltare le continue lamentele delle nostre mogli sulle loro gambe gonfie e sulle montagne di panni da lavare?… Perché ritornare in un’Europa inquinata a pagare le tasse, lottare per lo spazio vitale, consumare beni superflui e litigare con il capo per uno stipendio da fame?”


    Edited by laura^ - 27/11/2010, 22:58
     
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  11. laura^
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    Ti Prendo e ti porto Via - N. Ammaniti
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    Questa è una storia che ci racconta tre storie d'amore ma la storia e' senza lieto fine.
    I protagonisti sono Pietro, figlio di genitori che vivono solo per le apparenze dei vicini di villetta, ragazzino timido perseguitato dai compagni teppistelli, e innamorato della ricca compagna di classe. Il destino di Pietro s’incrocia e si compenetra tragicamente con quello di Graziano Biglia, playboy e frikettone fallito e sulla via dell'alcolismo, perso dietro una ragazza piu' giovane che vuol entrare nel mondo della Tv e che e' destinato, per estrema coerenza al proprio personaggio caricaturale, a perdere l’ultima possibilità di redenzione, incarnata dalla professoressa Palmieri, unica ad averlo amato e accettato in tutta la sua desolante ordinarieta'.
    Storie di ordinaria periferia, d’amore asfittico e spoetizzato, d’orrore senza la piu' remota via d'uscita.

    dalla quarta di copertina
    A Ischiano Scalo il mare c'è ma non si vede. E' un paesino di quattro case accanto a una laguna piena di zanzare. Il turismo lo evita perché d'estate s'infuoca come una graticola e d'inverno tira un ventaccio che taglia le orecchie.
     
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  12. patna
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    Il codice Babilonia

    Autore Schömburg Uwe

    Il sogno dell'umanità sembra a portata di mano grazie a una scoperta effettuata nell'area archeologica dell'antica Babilonia. Gli enigmatici resti ivi rinvenuti racchiudono infatti un mistero foriero di pericoli per il Vaticano, per il quale un gruppo di scienziati senza scrupoli sarebbe pronto ad uccidere: il segreto dell'immortalità. Nel tentativo di decodificarlo, un ex poliziotto e una scienziata si ritrovano coinvolti in una terribile corsa contro il tempo in tutta Europa, travolti da un vortice di omicidi e di tradimenti. L'unico che potrebbe aiutarli a risolvere l'enigma è il papa in persona; quest'ultimo, però, ha il presentimento che il sogno possa trasformarsi in un incubo...


    Ho iniziato a leggerlo e sembra interessante
     
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  13. marina.1
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    Ho terminato il quarti ed ultimo volume di "La storia di giuseppe" di T. Mann.
    Grande opera anche se a volte un po' lenta e lunga, come lo stesso autore ebbe a riconoscere.
    Particolarmente bello per gli aspetti psicologici e senso di ironia, secondo me è stato il terzo volume "Giuseppe in Egitto".
     
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402 replies since 3/3/2008, 14:04   3984 views
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