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Benucci.
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Se proprio devi odiarmi
Se proprio devi odiarmi,
fallo ora,
ora che il mondo è intento
a contrastare ciò che faccio,
unisciti all'ostilità della fortuna,
piegami
non essere l'ultimo colpo
che arriva all'improvviso
Ah quando il mio cuore
avrà superato questa tristezza.
Non essere la retroguardia di un dolore ormai vinto
non far seguire ad una notte ventosa
un piovoso mattino
non far indugiare un rigetto già deciso.
Se vuoi lasciarmi
non lasciarmi per ultimo
quando altri dolori meschini
avran fatto il loro danno
ma vieni per primo
così che io assaggi fin dall'inizio
il peggio della forza del destino
e le altri dolenti note
che ora sembrano dolenti
smetteranno di esserlo
di fronte la tua perdita."
William Shakespeare
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#Cristina#.
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Ogni uomo è stato un bambino - Alfonso Gatto
Ogni uomo è stato un bambino -
pensate - un bel bambino.
Ora ha i baffi, la barba,
il naso rosso, si sgarba
per nulla… Ed era grazioso
ridente arioso
come una nube nel cielo turchino.
Ogni uomo è stato un monello -
pensate - un libero uccello
tra alberi case colori.
Ora è solo un signore
fra tanti signori,
e non vola,
e non bigia la scuola.
Sa tutto e si consola
con una vecchia parola “Io sono”.
Chi è?
Ditelo voi, bambini ignari
che camminate con un sol piede sui binari,
e scrivete “abbasso tutti
gli uomini brutti”
col gesso e col carbone
sul muro del cantone.
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laura^.
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VERRA' LA MORTE E AVRA' I TUOI OCCHI
questa morte che ci accompagna
dal mattino alla sera, insonne,
sorda, come un vecchio rimorso
o un vizio assurdo. I tuoi occhi
saranno una vana parola,
un grido taciuto, un silenzio.
Così li vedi ogni mattina
quando su te sola ti pieghi
nello specchio. O cara speranza,
quel giorno sapremo anche noi
che sei la vita e sei il nulla
Per tutti la morte ha uno sguardo.
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi.
Sarà come smettere un vizio,
come vedere nello specchio
riemergere un viso morto,
come ascoltare un labbro chiuso.
Scenderemo nel gorgo muti.
CESARE PAVESE
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Benucci.
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Questa volta lasciate che io sia felice,
non è successo nulla a nessuno,
non sono da nessuna parte,
succede solo che sono felice,
fino all'ultimo, profondo, angolino del cuore.
Camminando, dormendo o scrivendo,
che posso farci, sono felice.
Sono più sterminato dell'erba nelle praterie,
sento la pelle come un albero rugoso,
e l'acqua sotto, gli uccelli in cima,
il mare come un anello intorno alla mia vita,
fatta di pane e pietra la terra,
l'aria canta come una chitarra.
Tu, al mio fianco, sulla sabbia, sei sabbia, tu canti e sei canto.
Il mondo è oggi la mia anima, canto e sabbia, il mondo oggi è la tua bocca,
lasciami sulla tua bocca e sulla sabbia essere felice.
Essere felice perchè si,
perchè respiro e perchè respiri,
essere felice perchè tocco il tuo ginocchio ed è come se toccassi la pelle azzurra del cielo e la sua freschezza.
Oggi lasciate che sia felice,
io e basta
con o senza tutti,
essere felice con l'erba e la sabbia,
essere felice con l'aria e la terra,
essere felice con te, con la tua bocca,
essere felice.
Pablo Neruda. -
#Cristina#.
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I'm nobody!
Who are you?
Are you
nobody, too?
Then there's a pair of us
Don't tell!
They'd advertise,
you know...
How dreary
to be somebody!
How public,
like a frog,
to tell one's name
the livelong june
to an admiring bog!
(Emily Dickinson)
traduz: Io sono nessuno-chi sei tu?- sei nessuno, anche tu? -allora siamo in due! - Non dirlo! - lo farebbero sapere - mi capisci - che uggia, essere qualcuno - che pubblicità - come una rana - gracidare il proprio nome - nel vivido giugno - di fronte ad uno stagno ammirato!
Edited by #Cristina# - 11/3/2009, 10:35. -
#Cristina#.
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Specchio - di Sylvia Plath
Sono esatto e d'argento, privo di preconcetti.
qualunque cosa io veda subito l'inghiottisco
tale e quale senza ombre di amore o disgusto.
Io non sono crudele, ma soltanto veritiero -
quadrangolare occhio di un piccolo iddio.
Il più del tempo rifletto sulla parete di fronte.
E' rosa, macchiettata. Ormai da tanto tempo la guardo che la sento
un pezzo del mio cuore. Ma lei c'è e non c'è.
Visi e oscurità continuamente ci separano.
Adesso io sono un lago. Su me si china una donna
cercando in me di scoprire quella che lei è realmente.
Poi a quelle bugiarde si volta: alle candele o alla luna.
Io vedo la sua schiena e la rifletto fedelmente.
Me ne ripaga con lacrime e un agitare di mani.
Sono importante per lei. Anche lei viene e va.
Ogni mattina il suo viso si alterna all'oscurità.
In me lei ha annegato una ragazza, da me gli sorge incontro
giorno dopo giorno una vecchia, pesce mostruoso.
Sylvia era una donna piena di passioni e di dolore...morì suicida a soli 30 anni, ma lasciò alcuni dei più significativi versi che il secolo scorso abbia prodotto....non mi piace moltissimo la traduzione che ho trovato di questa poesia, l'originale è migliore, ma volevo che potessero apprezzarla anche i non anglofoni!
"Out of the ash
I rise with my red hair
And I eat men like air."
(ultima terzina di Lady Lazarus)
http://www.bbc.co.uk/arts/poetry/outloud/plath.shtml. -
#Cristina#.
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avevo scritto qui le mie poesie, poi ci ho ripensato....per fortuna che non se ne è accorto nessuno ....non le posso pubblicare...un paio le vorrei mandare ad un concorso....se va bene, poi ve le farò leggere....
(lo so, lo so...che non ve ne po' fregà de meno!). -
dango.
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Peccato invece essermele perse le tue poesie.... Aspetteremo la pubblicazione e intanto in bocca al lupo per il concorso!!!
P.S. bella Specchio, anche se il verso finale è inquietante e triste.. -
#Cristina#.
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l'ho fatto!! sono completamente uscita di senno, evidentemente, ma ho spedito sei mie "poesie" a due diversi concorsi (3 + 3), avrò i responsi verso fine maggio per uno, e probabilmente in estate per l'altro...
ma cosa mi avrà dato la testa?
(me lo dico da sola....). -
patna.
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In bocca al lupo Cri - . -
#Cristina#.
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grazie mille, Pat e Dani, (crepi il lupo) (anche se, da animalista, non mi piace questo modo di dire...) . -
#Cristina#.
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Zefiro torna
Zefiro torna, e 'l bel tempo rimena,
e i fiori e l'erbe, sua dolce famiglia,
et garrir Progne et pianger Filomena,
e primavera candida e vermiglia.
Ridono i prati, e 'l ciel si rasserena;
Giove s'allegra di mirar sua figlia;
l'aria e l'acqua e la terra è d'amor piena;
ogni animal d'amar si riconsiglia.
Ma per me, lasso, tornano i più gravi
sospiri, che del cor profondo tragge
quella ch'al ciel se ne portò le chiavi;
e cantar augelletti, e fiorir piagge,
e 'n belle donne oneste atti soavi
sono un deserto, e fere aspre e selvagge.
(F. Petrarca)
. -
#Cristina#.
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grazie a Claudia/Lonely che me l'ha inviata via mail...
poesia dedicata oggi a Meg che ne ha incarnato lo spirito, preferendo il giro in centro alle incombenze domestiche
La fretta
Se stà a fa' sera e nantra giornata de lavoro se n'é annata;
c'ho l'ossa tutte rotte, la capoccia frastornata.
Cammino senza prescia, tanto, che devo fa'?
Si torno presto a casa me tocca pure sfacchinà!
Sur viale del tramonto me fa l'occhietto er sole,
e dopo na' giornata a dà i resti a chi li vole,
l'osservo 'mbambolato, come fosse na' visione.
Me fermo lì a guardallo, ma chi l'avrà inventato?
E' bello forte, nun l'avevo mai notato!
Sempre a combatte, sempre appresso a tutti i guai,
splende splende, ma nun m'o godo mai.
E' robba che co quell'aria bonacciona e rassicurante,
riescirebbe a fa' sentì amico ogni viandante.
Stà palla arancione m'ha messo pure arsura, ma, ahò!!
Nun so mica na' monaca de clausura!
E allora o' sai che nova c'è ? Io nun c'ho più fretta
e me butto drent'ai meandri de' na' fraschetta.
Con le zampe sotto ar tavolino,
e in compagnia de' n'ber fiasco de vino,
me guardo intorno soddisfatto,
finalmente ho smesso de sbrigamme come un matto!!
E mentre er Cannellino m'arriva ar gargarozzo
Rido cò n'amico e ordino nantro litrozzo.
La vista me se annebbia ma non la mia coscienza
che se mette a riflette sull'umana esistenza:
a che serve stà sempre a core pe' tutte le raggioni
si so quasi sempre rotture de' cojoni??
(Trilussa). -
#Cristina#.
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Aprile è il più crudele dei mesi.....
T.S.Eliot - The Waste Land
I - The burial of the dead
APRIL is the cruellest month, breeding
Lilacs out of the dead land, mixing
Memory and desire, stirring
Dull roots with spring rain.
Winter kept us warm, covering
Earth in forgetful snow, feeding
A little life with dried tubers.. -
lonely62.
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Non scrivo poesie, l'ho fatto una sola volta per fare gli auguri a mio padre, il giorno della festa del papà, dieci anni dopo che l'avevo perso.
A mio padre
Ti verrei a trovare se potessi e ti porterei un regalo
Qualcosa che ti renda felice
Darei non so cosa per rivedere il tuo sorriso ancora una volta
Rimanere abbracciata a te e sentire la tua carne, il tuo profumo
Ti direi “stringimi, stringimi forte” perché solo questo mi dà sicurezza,
perché solo questo mi rende forte
Ti parlerei perché tu mi ascolteresti
Perché lo hai sempre fatto
Perché mi hai sempre amato
Perché io sono sangue del tuo sangue
E non ho mai saputo quanto grande fosse quell’amore
fino all’attimo in cui l’ho perso per sempre
Ora non mi restano che i ricordi
Sbiaditi dal tempo
E le parole
Perse nella memoria
Mi si stringe il cuore a parlare di te
Ma devo farlo, per ricordarti
Per non perderti per sempre
Ti amo Papà
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