Il quadro della mia vita...

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  1. sansone77
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    CITAZIONE (stemil @ 20/4/2010, 21:23)
    Di lui mi sono innamorata quand'ero ancora molto giovane, alle scuole superiori.
    Il pittore maledetto, alcolizzato, assassino e genio della pittura. IL suo uso della luce era spettacolare. Michelangelo Merisi detto il Caravaggio... un mistero la sua morte , sui cui mille ipotesi sono state fatte, non si sa esattamente dove sia morto nè tanto meno dove sia stato sepolto. Quello che rimane è un arte eccezionale!

    ho visto da poco il film su Caravaggio di Jarman degli anni 80. Film denso e ultraintellettuale tra il filologico e il surreale con delle intuizioni e delle illuminazioni meravigliose...
     
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  2. dango
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    CITAZIONE (cicciuzzabedda @ 3/8/2010, 12:42)
    L'ultimo Raffaello.... sublime.......... :rolleyes:

    image

    Ho fatto una mini ricerca e se non ho capito male, è parte di questo:

    image

    ovvero la Trasfigurazione

    dalla wiki

    La Trasfigurazione è un dipinto di Raffaello ad olio su tavola (405 x 278 cm); quest'opera fu realizzata tra il 1518 ed il 1520. È l'ultima opera eseguita dall’artista, completata nella parte inferiore da Giulio Romano il giorno antecedente alla morte del Maestro; secondo il Vasari l'opera fu collocata davanti al letto dell'Urbinate poco prima del suo decesso

    SPOILER (click to view)
    La Trasfigurazione presenta una nuova tipologia di dipinto che segnerà tutto il corso del ‘500. Inizialmente la Trasfigurazione era stata pensata in modo diverso: la prima idea era raffigurare una teofania (apparizione di Dio), influenzato da Sebastiano del Piombo sdoppia così la scena: L’atto principale viene posto nella metà superiore della tavola, dove Gesù perde la materialità e si trasforma in Divinità alla presenza di Mosè, Elia e di tre Apostoli.

    Nella metà inferiore vengono dipinti i restanti Apostoli e “l’indemoniato” circondato dai parenti. Il ragazzo viene posto sotto esorcismo di fronte alla Trasfigurazione, ovvero al contatto con il Divino. Il dipinto appare nell'insieme caratterizzato da un forte dinamismo, sottolineato soprattutto dai gesti dei personaggi raffigurati. Dinamismo però che non è proprio della rappresentazione del Divino, che è infatti statico ed immobile. Questa scelta di Raffaello si trova in accordo con la tradizione artistica precedente: il divino non può essere caratterizzato dal dinamismo, perché quest'ultimo è sinonimo di imperfezione (idealismo platonico).

    Quest'opera viene considerata uno dei maggiori capolavori di Raffaello, se non un vero e proprio testamento artistico. L'artista riesce a raffigurare con apparente semplicità un evento straordinario come il miracolo, e soprattutto risolve senza sforzo ogni problema di anatomia e d'espressione, in uno stato di perfezione tale da suscitare negli osservatori un senso di divinità dell'autore, inteso come rapporto divino con la materia.

    Non a caso l'amico poeta Antonio Tebaldeo lo definì poco dopo, in un epitaffio poi non utilizzato, Dio dell'Arte:
     
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  3. cicciuzzabedda
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    E' proprio quella.... l'adoro..... :)
     
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17 replies since 20/4/2010, 17:38   3256 views
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