Stampa e Regime

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  1. ErTigre
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    CITAZIONE (miciobicio @ 4/10/2010, 21:53)
    miciobicio

    ;)
     
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  2. miciobicio
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    Su mandato di Berlusconi, Romani metterà la Rai in assetto di guerra per le elezioni anticipate

    di Giuseppe Giulietti
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    Allarme in Rai, dopo la nomina del ministro allo Sviluppo economico. Sarà Paolo Romani, il “ventriloquo del premier”, a presidiare un dicastero-chiave per i rapporti con le tv e con l’emittente pubblica in particolare. C’è inquietudine, dunque, nei corridoi di Viale Mazzini e di Saxa Rubra, e vi spieghiamo perché.

    La nomina di Romani, al di là di qualsiasi altra valutazione, rappresenta la volontà di Berlusconi di esasperare il clima e di arrivare alle elezioni anticipate in un clima incandescente.

    Non è un mistero per nessuno, infatti, che il medesimo presidente Napolitano avesse consigliato di scegliere una figura diversa, meno esposta sul minato terreno del conflitto di interessi. Invece no! Il giorno dopo la ennesima sparata contro i giudici e la Costituzione, Berlusconi ha scelto di sfidare ancora una volta il Quirinale e nominare una persona che avrà il compito di presidiare tutte le piazze mediatiche in vista della ultima sfida.

    Sarà appena il caso di ricordare che Romani è l’uomo che ha difeso gli interessi di Mediaset contro Sky, ma soprattutto è l’esponente del governo al quale è stato affidato il controllo della Rai.

    Qualche settimana fa, in una intervista al Corriere della sera, Romani aveva indicato i programmi e gli autori “indegni del servizio pubblico”. Quell’elenco era identico a quello stilato da Berlusconi medesimo e intercettato dai giudici di Trani. Nell’ufficio di Romani si sono svolte anche alcune riunione dei consiglieri di Amministrazione della Rai indicati dalla maggioranza, alla faccia della decenza e persino della legge, sempre Romani era presente a Palazzo Grazioli quando vennero decisi gli organigrammi della Rai di Minzolini e di Masi. Sempre lui ha più volte annunciato il proposito di devastare quel poco che resta della “par condicio”, per consentire al presidente editore di poter disporre a suo piacimento delle reti unificate, anche nelle ultime settimane della campagna elettorale.

    Questo è il contesto nel quale è maturata la sua nomina, questi gli inevitabili progetti che gli saranno affidati e che Romani tenterà di realizzare contando sulla ferrea alleanza con le camice verdi. Dentro e fuori la Rai.

    Riuscirà nel suo intento? Potrebbe riuscirvi se, per la ennesima volta, le opposizioni e lo stesso gruppo di Fini, fingeranno di non sapere e non si predisporranno ad una controffensiva altrettanto dura, spregiudicata, capace di coinvolgere le autorità istituzionali e di garanzia.

    Berlusconi e soprattutto Bossi vogliono votare subito, vogliono farlo con la vecchia legge elettorale e con il controllo pieno del polo Raiset.

    In queste condizioni le prossime elezioni rischiano di essere una semi truffa.

    Per queste ragioni, se appena appena ce ne dovessero essere le condizioni, non bisognerà avere paura di dar vita ad una maggioranza costituzionale che provi, costi quel che costi, a modificare la legge elettorale, a neutralizzare gli effetti peggiori del conflitto di interessi e a indire, subito dopo, le elezioni anticipate.

    Per una volta, lo dico ad amici e compagni, sarà davvero il caso di non farsi condizionare da antichi rancori, spirito di fazione, estremismi demagogici che, alla lunga, potrebbero rivelarsi davvero esiziali
     
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  3. laura^
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    CITAZIONE (ErTigre @ 4/10/2010, 16:45)
    In pratica questo sarebbe dove postare gli articoli se si ritiene opportuno, per qualsiasi motivo non metterli in un altro luogo ;)

    Occorre una rivolta lessicale


    Non c’è soltanto lo smog. Esiste anche l’inquinamento delle parole. “Chi parla male, pensa male”, diceva Nanni Moretti. Vero, quanto è vero. Una frase che mi è tornata in mente tante volte negli ultimi mesi ogni volta che sentivo ripetere quelle due parole: buonismo e giustizialismo. Non le sopporto.

    Non so che cosa ne pensiate voi (ditemelo), a me sembra che questa alluvione di “ismi” rifletta uno stato d’animo profondo. Un tentativo lucido, violento perfino, di distorcere due modi di sentire preziosi fino a immiserirli. Rendendoli innoffensivi. Depotenziandoli, insomma, della loro forza dirompente.

    Quasi una strategia politico-lessicale che tenta di anestetizzare la nostra sensibilità.

    Così l’eccezione e gli eccessi (il giustizialismo) vengono contrabbandati per la regola, e la norma (il desiderio di giustizia) è violentata, cancellata. La “bontà” assume un valore “ideologico”, un profumo di incenso e catechismo. Meglio aggiungere quel suffisso “–ismo” e svuotare la sostanza, puntare il dito sull’apparenza che può essere additata come forma di esaltazione o ipocrisia. Una tecnica quasi “mafiosa”: bollare così una persona, un’azione, così nelle orecchie di chi ascolta rimane l’eco dell’-ismo, il venticello leggero della calunnia.

    No, gli uomini e le donne “giusti” esistono. Ci sono i “buoni”.

    Rosario Livatino e Giorgio Ambrosoli con la loro sete di giustizia non erano giustizialisti, ma uomini giusti. Sarebbe troppo comodo, però, ricorrere soltanto ai morti. Pensiamo all’Italia di oggi. Alle persone che conosciamo. Una delle fortune di noi giornalisti è proprio questa: incontriamo centinaia di persone. Quanti uomini giusti ho avuto la sorte di incontrare… Leggevo ancora ieri sera la sofferta e appassionata biografia del magistrato Armando Spataro. Il racconto di quando, poco più che trentenne, si trovò a sostenere l’accusa nei processi di terrorismo, rischiando – lui giovane marito e padre – la propria vita. Spataro è il magistrato che si è battuto per il rispetto della legge anche da parte di governi e agenti segreti nel processo per il sequesto di Abu Omar. Un giustizialista? No, secondo me una persona giusta.

    Non uomini perfetti. Non santi. Persone con le loro debolezze, capaci anche di errori, che però vedono nella giustizia – una parola che poi ne comprende tante altre, come uguaglianza – uno dei pochi criteri che possano guidarci nella vita individuale e sociale.

    Oppure don Gino Rigoldi, il sacerdote milanese protagonista di tante battaglie per gli ultimi, anche quando vestono i panni scomodi di clandestini e rom. Non liquidiamo le sue scelte scomode, assolute (magari per qualcuno discutibili) riportandole nel mare del relativismo in cui ci siamo abituati a nuotare. Don Gino non è buonista, è buono.

    Volti e nomi noti. Ma quante persone sconosciute e a noi vicine potremmo definire giuste e buone. Ancora tante.

    Eppure queste due parole sono state distorte fino a designare delle caricature. Troppo scomode per chi guida questo Paese, nella politica, nell’economia o nel giornalismo. Uomini che temono forse di trovare un’alternativa al proprio modo di vedere il mondo. Che sperano di poter applicare lo stesso relativismo alla definizione del bene e del male. Ma se individuiamo la giustizia, potremo indicare con la stessa chiarezza la disonestà e la spregiudicatezza. L’ingiustizia, insomma.

    Parole scomode, però, anche per noi persone comuni. Giustizia, bontà: concetti impegnativi che ci costringono a un esame di coscienza, a un confronto in fondo con noi stessi.

    Difficile cambiare, ma forse si può cominciare dalle parole, poi verranno i pensieri: aboliamo il giustizialismo e il buonismo. Tutti insieme.

    http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/09/27...buonismo/65051/
     
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  4. Ireth74
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    CITAZIONE (miciobicio @ 4/10/2010, 21:53)
    miciobicio


    Caro Micio, mi dispiace ma ti sbagli di grosso. :huh:
    E poi non sarebbe proprio il caso di chiudermi in qualsiasi posto non solo con Mario, ma con qualunque berlusconiano/a (che non abbia almeno un minimo di capacità critica).
    Ho paura che non farebbe una bella fine...
    :giljotiini.gif: :ph34r: :D
     
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  5. Ireth74
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    Arriva il papa, Costituzione sospesa

    Che il ducetto bestemmiatore sia disposto a tutto per riconquistarsi l’omertà della Chiesa gerarchica può apparire scontato. Che il suo ministro degli interni – di un partito che celebrava i riti pagani celtici! – fosse pronto, con analogo bacio della pantofola clericale, a calpestare i diritti costituzionali più elementari dei cittadini di Palermo, sarà solo l’ennesimo “stupro della Costituzione” che giustamente Di Pietro ha addebitato a questo regime ogni giorno più infame.

    Ma che di fronte a tanta enormità i giornali che si definiscono “indipendenti” non facciano titoli di scatola, che i loro editorialisti sempre pronti a sbandierare i “valori liberali” facciano spallucce, che le opposizioni Pd e altri Casini neppure si accorgano dello scempio compiuto, che il Capo dello Stato, che rappresenta l’unità della nazione sotto il vincolo della Costituzione, faccia lo gnorri, tutto questo lascia esterrefatti e agghiacciati.

    Ieri, infatti, a Palermo sono state sospese le libertà costituzionali, e tranne questo sito non ha ancora protestato nessuno. Eppure è un vero e proprio “stupro della Costituzione” che venga rimosso uno striscione con cui dei cittadini volevano “manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altri mezzo di diffusione” (articolo 21 della Costituzione italiana, teoricamente non ancora abrogato). Quello striscione sarebbe stato un diritto anche qualora vi fosse stato scritto “Abbasso Ratzinger!” in tutte le sue articolazioni e varianti, sia chiaro. Invece riportava semplicemente una frase del vangelo di Matteo, 21,13: “La mia casa è casa di preghiera ma voi ne avete fatto una spelonca di ladri”, parole che per Ratzinger dovrebbero essere le parole stesse di Dio, ma che solerti funzionari del governo del bestemmiatore e del celtico hanno fatto rimuovere, facendo intervenire addirittura i vigili del fuoco.

    E non basta: nella libreria “Altroquando”, una delle librerie storiche di Palermo, di quelle poche librerie (vale per tutta l’Italia) che sono ancora centri di vita culturale anziché meri supermarket del libro, era affisso un ironico cartello che diceva “I love Milingo” [vedere video youtube]. La polizia lo ha tolto, senza alcun mandato di alcun magistrato, violando non solo l’articolo 21 ma anche l’articolo 14, della Costituzione, che recita: “Il domicilio è inviolabile. Non vi si possono eseguire ispezioni o perquisizioni o sequestri, se non nei casi e modi stabiliti dalla legge secondo le garanzie prescritte per la tutela della libertà personale”.

    Di fronte a tutto questo non è accettabile il silenzio, i furbi “distinguo”, le tiepide “prese di distanza”. E se gli intellettuali corrivi tacciono, lanciamo dai siti web una raccolta di firme.

    Non solo. Chi ha ordinato di togliere striscioni e cartelli ha commesso un reato. E in Italia l’azione penale è obbligatoria. Ci domandiamo cosa aspetti la procura di Palermo ad aprire una inchiesta per individuare i responsabili di tali prevaricazioni, i mandanti – in tutta la loro catena gerarchica, perché i poliziotti obbediscono ai prefetti e i prefetti al ministro dell’interno e al primo ministro bestemmiatore – di questa inammissibile violazioni delle nostre libertà più elementari.

    Fonte: Il Fatto Quotidiano online (04/10)
     
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  6. ErTigre
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    LA LOTTA CONTINUA DI TRAVAGLIO A NOI MODERATI di Maurizio Belpietro - Libero05-10
    Per l`editorialista di Annozero me la sarei cercata, un po` come disse l`Unità a Montanelli. Ma noi non abbiamo mai usato gli insulti che lui riserva ai suoi nemici

    Quando il 2 giugno di 33 anni fa le Br spararono a Indro Montanelli, quasi tutti gli espressero solidarietà. Scrivo quasi perché ci fu chi sul Corriere della Sera, meschinamente, ne nascose il nome, evitando di dire ai propri lettori, i quali per anni lo avevano letto sulle pagine di via. Solferino, che il giornalista più noto d`Italia era stato gambizzato.

    Se ricordo l'episodio di cui rimase vittima il fondatore del Giornale non è per accostare il mio caso al suo. Indro fu effettivamente ferito, mentre a me è andata meglio e le pistolettate le ho solo rischiate.

    Ma, nonostante tutte le diversità, c`è un aspetto che avvicina i due fatti.

    Anche lui infatti fu vittima due volte, prima a opera degli attentatori e poi per mano di chi si incaricò di diffondere subdole distorsioni e illazioni. Quando ancora Montanelli giaceva nel letto d`ospedale, l`Unità provvide a scrivere che forse sarebbe stato «indotto a qualche ripensamento sugli spazi che una linea di visione e contrapposizione, qual è quella da lui perseguita, ha offerto all'eversione».

    Colpa di Indro, insomma se si è arrivati al punto di sparare, doveva pensarci prima di contrastare i comunisti. Operazione di magistrale ribaltamento delle responsabilità.

    La frase mi è tornata in mente leggendo Marco Travaglio, il quale sul Fatto quotidiano di domenica mi ritorce contro il mio invito alla prudenza e alla moderazione, a evitare di rappresentarci come servi al servizio del Grande Male, esseri spregevoli senza nessuna dignità, nemmeno quella di chi esercita il meretricio. Ovviamente, sapendo che mentre scrivevo quelle frasi pensavo a lui, Travaglio usa a casaccio un certo numero di titoli di Libero, tentando di confondere le acque.

    Peccato che nessuno di questi miri a denigrare o annientare l`avversario, nemmeno quando si tratta di lui. Con ciò non intendo sostenere di essere una mammoletta. Nel corso degli anni ho condotto inchieste e affrontato polemiche con passione, ma mai privando di rispetto nessuno. Mai additando al pubblico ludibrio un collega scrivendo che non fa il mio stesso mestiere, ma esercita quello della prostituta, sguazza nel fango ed è un sicario pagato da un bandito.

    Il pensiero di Indro Indro Montanelli, rispondendo all`Unità, scrisse di essere certo che il Pci non aveva armato la mano dei suoi attentatori, ma di essere matematicamente sicuro che gli eroi dell`agguato alle spalle fossero i frutti della campagna di odio che per trent`anni il Partito comunista aveva condotto contro di lui, diffamandolo e indicandolo al pubblico furore come fascista, nemico del popolo, agente della Cia eccetera. Ribadisco:

    pur essendo subentrato a lui qualche anno dopo nella guida de "Il Giornale", non ho la pretesa di accostare il mio nome al suo, anche perché non vorrei turbare troppo Travaglio, che di Indro si è autonominato erede e custode assoluto.

    Ciononostante, non mi sfugge come l`editorialista del Fatto, che pure mi ha inviato un sms di solidarietà, dopo aver lanciato il sasso nasconda la mano. Fino a qualche tempo fa, in privato Marco mi riconosceva, bontà sua, di essere un giornalista e non un pennivendolo.

    Ma da quando un bel giorno, durante Annozero, mi sono permesso di invitarlo alla, cautela nel giudicare le persone dalle loro frequentazioni, perché anche lui avrebbe potuto essere criticato per aver trascorso le vacanze con un signore condannato poi per favoreggiamento della mafia, su di me ha rovesciato ogni genere d`insulto.

    L`ironia di Marco Intendiamoci, tutto ciò Travaglio lo fa con ironia, anzi usando la comicità. E quando è raggiunto da querela si appella al diritto di satira, certo di farla, franca grazie ai molti amici su cui può contare nelle aule di tribunale. Ciò detto, pur continuando a pensare che non armerebbe mai la mano di nessuno, non posso non constatare che nel clima di odio Marco ci ha messo molto del suo. La totale denigrazione dell`avversario e la mancanza di un minimo di rispetto sono la materia prima dei suoi articoli. Ingredienti che insaporiscono la campagna d`odio di cui molti di noi, giornalisti di centrodestra, sono vittime.
    Marco dice di non essere di sinistra ma di destra e dunque respinge ogni accostamento con il comunismo e i suoi eredi.

    Apparentemente ha ragione, egli non ha nulla a che fare col Pci e le costellazioni che vi ruotarono intorno, ma di quei movimenti ha ereditato lo stile. Da molti anni in questo Paese gli argomenti violenti hanno un mercato e nel passato sono stati linfa di vari fogli rossi, a cominciare da Lotta continua.

    Oggi che la sinistra è una galassia frastagliata e i suoi organi sono defunti da tempo, il mercato della violenza e dell`odio resta intatto, alimentato da un nuovo nutrimento generazionale, di chi, anche se la rivoluzione non è più di moda, non smette di sognarla, fosse anche in forme diverse. Travaglio, pur essendo lontano anni luce da, tutto ciò, con una furbesca operazione di marketing giornalistico è riuscito a diventare l`articolo più venduto su questo mercato e le sue pubblicazioni ne sono prova.

    Scrivendo ciò, non mi attendo alcun ripensamento dall`illustre collega, anzi sono convinto che rincarerà la dose di menzogne e cattiverie che da, tempo mi riserva. Ma almeno avrò la serenità di non aver ignorato le lacrime di coccodrillo che ha voluto piangermi addosso via sms
     
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  7. Ireth74
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    CITAZIONE (ErTigre @ 5/10/2010, 12:07)
    Per l`editorialista di Annozero me la sarei cercata,


    Travaglio non l'ha mai detto, nè esplicitamente nè implicitamente. E Belpietro mente sapendo di mentire.


    CITAZIONE (Ireth74 @ 3/10/2010, 13:43)



    L'intenditore

    di M. Travaglio

    L’altroieri, alla notizia dell’attentato a Belpietro, gli ho inviato un messaggio di solidarietà. Poi ieri ho letto il suo editoriale su Libero, in cui attribuisce il vile gesto al “clima mefitico” causato da chi “conduce campagne di delegittimazione e diffamazione” “indicando al pubblico furore, negando ogni dignità, anche quella umana” agli avversari salvo poi ipocritamente “fingere di ignorare gli effetti collaterali”.
    E, dalla solidarietà, sono passato all’ammirazione più sconfinata per un Uomo che, in circostanze così drammatiche, trova il coraggio per un’autocritica tanto feroce. Belpietro infatti doveva avere in mente alcuni memorabili titoli del suo Libero.

    [elenco titoli da prima pagina di Libero]

    Ecco, non v’è chi non veda il clima mefitico causato dalle campagne di delegittimazione e diffamazione scatenate da Libero indicando gli avversari al pubblico furore e negando loro ogni dignità anche umana, salvo poi fingere ipocritamente di ignorare gli effetti collaterali. Bravo Belpietro, te le sei cantate chiare.

    Ora, voglio sapere dove Travaglio ha scritto o ipotizzato che Belpietro se l'è cercata.
    (E dire che gli ha pure espresso solidarietà)!
    :huh:

    Il senso dell'articolo di Travaglio e che Belpietro non può accusare come mandanti del suo presunto agguato chi conduce campagne di deligittimazione quando LA STESSA COSA viene fatta dal suo giornale.
    Non sta scritto da nessuno parte che Belpietro se l'è cercata.
     
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  8. ErTigre
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    CITAZIONE (Ireth74 @ 5/10/2010, 12:23)
    Ora, voglio sapere dove Travaglio ha scritto o ipotizzato che Belpietro se l'è cercata.
    (E dire che gli ha pure espresso solidarietà)!
    :huh:

    Non sta scritto da nessuno parte che Belpietro se l'è cercata.

    Si, non specificamente.. Ma l'elencazione dei titoli di Libero cosa sono? che marcolino ha fatto domenica con la consueta dose di presa per il culo (visto che te ne lamenti tanto), presi a casaccio... ma che non mirano a denigrare o annientare l`avversario come belpietro il giorno prima aveva chiesto di non fare!


    CITAZIONE (ErTigre @ 5/10/2010, 12:07)
    LA LOTTA CONTINUA DI TRAVAGLIO A NOI MODERATI di Maurizio Belpietro - Libero05-10
    Marco dice di non essere di sinistra

    Mi ricorda qualcuno ;)

    Edited by ErTigre - 5/10/2010, 14:47
     
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  9. Ireth74
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    CITAZIONE (ErTigre @ 5/10/2010, 14:38)
    Ma l'elencazione dei titoli di Libero cosa sono?

    Un elenco di titoli. Nè più nè meno. :D
    Oh, li ha fatti Belpietro (o chi per lui) quei titoli. Mica se gli è inventati Travaglio. Lui li ha riportati esattamente così com'erano.
    Per, come ho già detto, far capire che non sono solo gli altri a fare una (presunta) campagna di deligittimazione. Perchè i primi sono proprio quelli di Libero (oltre che del Giornale).


    CITAZIONE (ErTigre @ 5/10/2010, 14:38)
    che marcolino ha fatto domenica con la consueta dose di presa per il culo

    Ho anche riquotato l'articolo omettendo solo l'elenco dei titoli presi esattamenti pari pari da Libero. Ora, dove sta la presa per il culo?


    CITAZIONE (ErTigre @ 5/10/2010, 14:38)
    ma che non mirano [i titoli di Libero] a denigrare o annientare l`avversario

    Ahahahahahah, bella questa. :rofl.gif: :rofl.gif: :rofl.gif: :rofl.gif: :rofl.gif: :rofl.gif: :rofl.gif: :rofl.gif: :rofl.gif: :rofl.gif: :rofl.gif: :rofl.gif: :rofl.gif: :rofl.gif: :rofl.gif: :rofl.gif: :rofl.gif: :rofl.gif: :rofl.gif: :rofl.gif: :rofl.gif: :rofl.gif: :rofl.gif: :rofl.gif: :rofl.gif: :rofl.gif: :rofl.gif: :rofl.gif: :rofl.gif: :rofl.gif: :rofl.gif: :rofl.gif: :rofl.gif: :rofl.gif: :rofl.gif: :rofl.gif: :rofl.gif: :rofl.gif:
     
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  10. ErTigre
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    CITAZIONE (Ireth74 @ 5/10/2010, 14:45)
    CITAZIONE (ErTigre @ 5/10/2010, 14:38)
    Ma l'elencazione dei titoli di Libero cosa sono?

    Un elenco di titoli. Nè più nè meno. :D
    Oh, li ha fatti Belpietro (o chi per lui) quei titoli. Mica se gli è inventati Travaglio.

    Per cui.. se l'è cercata :biggrinthumb.gif: :harhar.gif:
     
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  11. Ireth74
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    CITAZIONE (ErTigre @ 5/10/2010, 14:51)
    Per cui.. se l'è cercata :biggrinthumb.gif: :harhar.gif:

    No. E ho già spiegato nell'altro post il senso dell'articolo di Travaglio. Ma se sei duro di comprendonio: caxxi tuoi! :unsure:
     
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  12. ErTigre
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    CITAZIONE (Ireth74 @ 5/10/2010, 14:45)
    Ho anche riquotato l'articolo omettendo solo l'elenco dei titoli presi esattamenti pari pari da Libero. Ora, dove sta la presa per il culo?

    Se non la vedi da te significa solo che sei un ingenua o una straconvinta :lol:

    CITAZIONE (Ireth74 @ 5/10/2010, 14:52)
    No. E ho già spiegato nell'altro post il senso dell'articolo di Travaglio. Ma se sei duro di comprendonio: caxxi tuoi! :unsure:

    non sono duro di comprendonio.. ho semplicemente un opinione diversa dalla tua :cry:
     
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  13. Ireth74
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    CITAZIONE (ErTigre @ 5/10/2010, 15:00)
    Se non la vedi da te significa solo che sei un ingenua o una straconvinta :lol:

    Io non sono nè l'una nè l'altra. Sono solo una che, pur non ritenendosi particolarmente intelligente (ma lo è sicuramente più di tanta gente) riesce a capire il senso di un articolo. E in quell'articolo non c'è nessuna presa per il culo (e lo dimostra anche il fatto che alla mia domanda tu non abbia risposto con risposta specifica [e quando mai, tra l'altro? :welcomeani.gif: ]) nè tanto meno dimostrazione che Travaglio abbia affermato che Belpietro se la sia cercata (come invece il poveretto è convinto).
     
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  14. ErTigre
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    CITAZIONE (Ireth74 @ 5/10/2010, 15:03)
    CITAZIONE (ErTigre @ 5/10/2010, 15:00)
    Se non la vedi da te significa solo che sei un ingenua o una straconvinta :lol:

    Io non sono nè l'una nè l'altra. Sono solo una che, pur non ritenendosi particolarmente intelligente (ma lo è sicuramente più di tanta gente) riesce a capire il senso di un articolo. E in quell'articolo non c'è nessuna presa per il culo

    Contenta te.. contenti tutti :angel1.gif:

    CITAZIONE (Ireth74 @ 5/10/2010, 15:03)
    (e lo dimostra anche il fatto che alla mia domanda tu non abbia risposto con risposta specifica

    Questa frase mi fa capire che tu in realtà mi ritieni un ingenuo non sufficientemente intelligente ma al contempo mi farebbe iniziare a dubitare di quando affermi questo..
    CITAZIONE (Ireth74 @ 5/10/2010, 15:03)
    Sono solo una che, pur non ritenendosi particolarmente intelligente (ma lo è sicuramente più di tanta gente) riesce a capire il senso di un articolo.

     
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  15. laura^
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    CITAZIONE
    non mirano a denigrare o annientare l`avversario

    CERTO CHE NO!!!!!!!!!!! -_-


    image

    image

    image

    image


    Uploaded with [URL=http://imageshack.us

    sono fini opinionisti loro.... :rolleyes:

    per carita'... liberissimi di farli sti titoli ma non mi si venga a dire che gli uni sono il popolo dell amore e gli altri dell odio -_-

    lo stile di Travaglio e' secondo me fin troppo sarcastico, spesso fa il bastian contrario perche' ormai mi sembra imprigionato in quel ruolo.
    spesso non condivido i toni e il merito di alcuni articoli ma non accetto che gli si attribuisca l'etichetta di mandante di attentati.
    così come non lo credo x le parole pesanti che usa Belpietro e per il suo atteggiamento spesso di aperto dileggio specialmente con alcune classi sociale
    ( a Ballaro' prese apertamente x il culo gli operai dell'asinara: bella roba)

    e quello che ancor piu' non accetto e' che si vuol far tutto un calderone : chi dissente dal governo e' un fomentatore.
    Io considero legittimo il dissenso!
    Prendiamo la contestazione a Schifani.
    Squadrismo? ma siamo pazzi!
    lo sarebbe stata anche quella a Bonanni, secondo me, ma poi la bella borghese che non sa un cazzo di cosa voglia dire far parte di sto schifoso mercato del lavoro tira un candelotto funmogeno e si grida alle nuove br...
    quella la manderei a Pomigliano a fare i turni alle 4 di mattina così capirebbe perche' bisogna ritornare ALLA CONCERTAZIONE con tutte le parti sociali.
     
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