Cantautori

la poesia in musica

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  1. Leti35
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    Anche questo è un brano molto bello......

     
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  2. laura^
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  3. laura^
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    CITAZIONE
    Incontra Renato Zero che ascolta le tante musiche che Bindi aveva nel cassetto e decide di produrre un disco. Bindi partecipa così a Sanremo 1996 con la canzone Letti con i New Trolls, pubblicando il CD
    Di coraggio non si muore.

     
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  4. laura^
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    RINO GAETANO



    Biografiaimage

    Nato a Crotone il 29 ottobre 1950. Morto a Roma il 2 giugno 1981.
    Romanticismo, humour, tristezza, ma anche sarcasmo. È Rino Gaetano, l'autore di Gianna, un maestro d'ironia, uno dei cantautori più conosciuti degli anni '70.
    Giovanissimo si trasferisce a Roma dove vive fino alla sua morte.
    I genitori diventano portieri in un palazzo in via Nomentana.
    Lui, invece, ama il teatro.


    Comincia infatti quasi per caso ad incidere canzoni con la It, una casa discografica alla ricerca di nuovi talenti. Il suo primo 33 giri è Ingresso Libero. Il grande pubblico si accorge di lui con Il cielo è sempre più blu e poi con Berta filava. Infine il successo: con singoli come Aida e Gianna. Quest'ultima canzone si piazza terza - dopo i Matia Bazar e Anna Oxa - al Festival di Sanremo del 1978, dove il cantante si presenta con un frac, un cappello a cilindro, il tutto smitizzato da una camicia a rigoni rossi verticali. Proprio Gianna resta per un mese, a marzo, in vetta alla classifica dei 45 giri.
    Verso la fine del 1978 Gaetano si reca in Spagna per registrare le versioni in lingua originale di alcune sue canzoni. È il tempo della tristezza: in Italia impazza la moda del reggae e lui, come segno di rifiuto delle ideologie e dei rituali politici, scrive una invettiva in musica dal titolo Nuntereggae più in cui si scaglia contro la castità, il maschio forte, le superpensioni, gli evasori legalizzati, e anche contro alcuni personaggi della vita economica, politica, sportiva...
    Del 1981 - anno in cui gira in tourneè con Riccardo Cocciante - l'ultimo suo album E io ci sto. Muore la notte del 2 giugno 1981, all'alba, dopo un incidente con la sua Volvo 343 in via Nomentana. Anche perché ben cinque ospedali ne rifiutano il ricovero.
     
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  5. ErTigre
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    CITAZIONE (laura^ @ 8/12/2010, 09:43) 
    Muore la notte del 2 giugno 1981, all'alba, dopo un incidente con la sua Volvo 343 in via Nomentana. Anche perché ben cinque ospedali ne rifiutano il ricovero.

    Troppo geniale per morire di vecchiaia... Morto 30 anni fa ed ancora troppo avanti...
    Dal tubo



    Un poeta.. cantante... Dovrebbe essere studiato a scuola in letteratura.. anche per fare apprezzare i suoi testi alle generazione future, che ascoltandole ora, non le riescono a capire, paiono per loro parole senza senso..
    Dal tubo



    ...ma ha piu senso una sola sua frase che l'intera discografia della pausini, eros, lady gaga messe insieme.
    Dal tubo



    sto "guaglione" era illuminato, conosceva le società segrete, le logge, è stato ucciso come lui stesso aveva predetto...
    Dal tubo
     
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  6. laura^
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    Agapito Malteni era un ferroviere viveva a Manfredonia giù nel Tavoliere




    buona educazione di spirito cristiano e un locomotore sotto mano.........
     
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  7. laura^
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    L'acqua mi fa un po' male la birra mi gonfia un po'
    vado avanti tristemente a champagne e bon-bon





    ahi Maria mi manca il tuo amor. ............
     
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  8. ErTigre
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  9. laura^
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    Ritornavo masticando le altalene
    risorgendo dalla croce a kerosene
    ma capimmo in un momento quando il lupo teme il vento .......




    Camminare con quel contadino
    Che forse fa la stessa mia strada
    parlare dell'uva, parlare del vino
    che ancora è un lusso per lui che lo fa

     
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  10. ErTigre
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    CITAZIONE (laura^ @ 8/12/2010, 09:43) 
    Del 1981 - anno in cui gira in tourneè con Riccardo Cocciante

     
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  11. laura^
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    Francesco Guccini



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    Francesco Guccini nasce a Modena il 14 giugno del 1940.
    Durante la guerra la sua famiglia sfolla a Pàvana, sull’appennino pistoiese, per tornare a Modena nel 1945.
    Si diploma alle magisrali nel 1958, ma già l’anno prima, avendo imparato a strimpellare la chitarra, aveva fondato il suo primo complesso musicale (gli Hurricanes, poi Snakes).
    A 19 anni trova lavoro come istitutore in un collegio di Pesaro, ma viene licenziato dopo appena un mese e mezzo. Si iscrive all’università, e intanto lavora per la "Gazzetta dell'Emilia". Nel 1961, con Alfio Cantarella e Victor Sogliani (poi nell’Equipe 84) fonda i "Marinos", poi "Gatti". Nello stesso anno si trasferisce con la famiglia a Bologna, dove comincia a scrivere le prime canzoni. Dopo il servizio militare riprende l’università e continua a suonare e a scrivere canzoni (fra queste “Auschwitz”, “È dall'amore che nasce l'uomo”, “Noi non ci saremo” e “Dio è morto”).
    Il successo quest’ultima (cantata dai Nomadi) procura a Guccini un contratto editoriale in esclusiva con la Emi-Voce del Padrone. Proprio per la Emi incide il suo primo 33 giri, FOLK BEAT N.1, che esce nel 1967 (“In morte di S.F.”, “Statale 17”, “L’atomica cinese”) . Dopo aver registrato un 45 giri ed il suo secondo album (DUE ANNI DOPO, 1970: “Primavera di Praga”, Giorno d’estate”, “Vedi cara”), e dopo un viaggio negli Stati Uniti, si trasferisce in Via Paolo Fabbri 43.
    Nel 1971 esce L'ISOLA NON TROVATA (“Il Frate”, “UN altro giorno è andato”, “Canzone di notte”) , il 1972 è invece l'anno del quarto album (RADICI), che lo rende popolare: fra i titoli “La locomotiva”, “Incontro”, “Il vecchio e il bambino”). Dopo l'intermezzo di OPERA BUFFA (1973: “Il bello”, “La Genesi”, “La fiera di San Lazzaro”), nel 1974 esce STANZE DI VITA QUOTIDIANA (“Canzone delle osterie di fuori porta”, “Canzone per Piero”) seguito nel 1976 da VIA PAOLO FABBRI 43 (“L’avvelenata”, “Il pensionato”).
    AMERIGO è pubblicato nel 1978 - fra i titoli: “”Eskimo” e “100, Pennsylvania Ave.” - , e quell’anno nasce la figlia Teresa. Nel 1979 viene pubblicato un disco registrato dal vivo con i Nomadi, ALBUM CONCERTO, mentre il successivo METROPOLIS (“Bisanzio”, “Venezia”, “Bologna”) è datato 1981.
    Due anni più tardi esce GUCCINI: fra le sei canzoni che compongono l'album, “Autogrill”, “Argentina”, “Gli amici”). Nel 1984 Francesco Guccini partecipa a un grande concerto in Piazza Maggiore, a Bologna, cui prendono parte altri artisti, dai Nomadi a Paolo Conte, da Giorgio Gaber all'Equipe 84; parte di quel concerto è documentata da FRA LA VIA EMILIA E IL WEST.
    Dopo tre anni, esce nel 1987 SIGNORA BOVARY: è l'album di “Culodritto”, “Van Loon”, “Keaton”. Solo un anno dopo uscirà il live ...QUASI COME DUMAS...
    Il 1990 vede l’uscita di QUELLO CHE NON..., con brani come “Canzone delle domande consuete” (miglior canzone dell’anno al Premio tenco) e “Cencio”.
    Solo nel 1994 esce PARNASSIUS GUCCINII, che si apre con “Canzone per Silvia”; il 1996 è invece l'anno di D'amore di morte e di altre sciocchezze, nel quale, oltre a “Cirano” e “Quattro stracci”, è contenuta “Lettera”, dedicata a due amici scomparsi: Bonvi e Victor Sogliani. Nel 2000 esce STAGIONI (“Ho ancora la forza”, “Don Chisciotte”) seguito nel 2004 da RITRATTI (“Odysseus”, “Canzone per il Che”, “Cristoforo Colombo”). Solo un anno più tardi la EMI viene pubblicato il live ANFITEATRO, in CD e DVD. All’attività musicale Francesco Guccini ha affiancato una regolare produzione letteraria (vedere “Bibliografia”); e ha partecipato ad alcuni film

     
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  12. ErTigre
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    De André era l'unico poeta della canzone d'autore. Gli altri, me compreso, con l'eccezione forse di Guccini, sono bravi, non poeti.
    Roberto Vecchioni.



    Sopra una canzone dedicata dai 2 all'amico Luigi Tenco....



    Qua i 2 amici si scambiano i brani. Sopra Guccini canta Vecchioni e sotto Roberto canta Francesco...



    ;)
     
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  13. laura^
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    .... E la locomotiva sembrava fosse un mostro strano
    che l'uomo dominava con il pensiero e con la mano:
    ruggendo si lasciava indietro distanze che sembravano infinite,
    sembrava avesse dentro un potere tremendo,
    la stessa forza della dinamite .....








    Altri testi su: www.angolotesti.it/F/testi_canzoni_...tiva_42529.html
    Tutto su Francesco Guccini: www.musictory.it/musica/Francesco+Guccini
     
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  14. ErTigre
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    Francesco De Gregori (Roma, 4 aprile 1951).

    Soprannominato "il Principe" dei cantautori,[1] De Gregori presenta uno stile originale, da molti imitato, che deriva dall'assimilazione di autori quali Fabrizio De Andrè, Simon & Garfunkel, Bob Dylan e Leonard Cohen: i suoi maggiori ispiratori. Nelle sue canzoni troviamo dal punto di vista musicale sonorità rock e vicine alla musica popolare; dal punto di vista dei testi, invece, presenta un ampio uso della sinestesia e della metafora, spesso di non immediata interpretazione, con liriche di ispirazione intimista, letterario-poetica ed etico-politica in cui trovano spazio riferimenti all'attualità e alla storia, che lo hanno reso uno dei cantautori più importanti dell'attuale scena musicale italiana; è considerato da molti sia un cantautore sia un poeta, malgrado egli non ami definirsi né l'uno né l'altro, ma solo "artista".

    Nato da Giorgio De Gregori, bibliotecario, e Rita Grechi, insegnante di lettere, deve il proprio nome in memoria e ricordo dello zio Francesco, partigiano vicecomandante delle brigata Osoppo con il nome di battaglia Bolla, trucidato a Porzûs (UD) il 7 febbraio 1945 insieme ad altri partigiani (fra cui Guido Pasolini, fratello di Pierpaolo) da una formazione partigiana comunista[4].

    Trascorre alcuni anni della sua infanzia a Pescara per poi tornare a Roma sul finire degli anni cinquanta; frequenta il liceo classico al Virgilio, e tra i suoi compagni di classe vi è la figlia di Amintore Fanfani[5].

    Nel 1966, insieme al padre e al fratello Luigi, maggiore di sette anni, si reca a Firenze per prestare soccorso alla popolazione colpita dall'alluvione. Come ha raccontato egli stesso[6], nel 1966 impara a suonare alla chitarra la sua prima canzone, che è Il ragazzo della via Gluck di Adriano Celentano; il primo brano scritto interamente da lui è invece la storia di un disoccupato che sale sul Colosseo per avere un lavoro, ma scivola e muore.[7]
    Gli inizi: il Folkstudio [modifica]
    Francesco De Gregori, Caterina Bueno e Antonio De Rose durante un concerto nel 1971

    È grazie al fratello che iniziò ad esibirsi in pubblico: Luigi infatti, con il nome d'arte di Ludwig, si esibiva ogni settimana al Folkstudio, presentando canzoni tradizionali statunitensi e propri brani. Un giorno, agli inizi del 1970, Francesco fece ascoltare al fratello una canzone che aveva appena scritto, intitolata Buonanotte Nina, i cui accordi erano presi da una canzone di Fabrizio De André ma eseguiti nella sequenza inversa. Luigi la imparò e la cantò al Folkstudio con successo, per cui propose al fratello di cantarla la domenica successiva, cosa che Francesco fece.

    Al Folkstudio De Gregori conobbe molti musicisti, tra cui Caterina Bueno (che lo ingaggiò come chitarrista per un tour nel 1971, insieme al chitarrista Antonio De Rose, ed alla quale anni dopo dedicò la canzone Caterina, contenuta nell'LP Titanic), Antonello Venditti, Mimmo Locasciulli, Giovanna Marinuzzi (con la quale ebbe un breve flirt citato anni dopo nella canzone Niente da capire), Ernesto Bassignano e Giorgio Lo Cascio.

    Per un breve periodo diede vita, insieme a quest'ultimo, ad un duo - Francesco e Giorgio - che per molti versi si rifaceva al duo statunitense Simon and Garfunkel; il loro repertorio comprendeva canzoni di Bob Dylan e Leonard Cohen[8].

    Sempre con Lo Cascio e la collaborazione di Antonello Venditti ed Ernesto Bassignano, Francesco si esibiva al Folkstudio in uno spazio del programma denominato "I giovani del folk", divenuta poi la denominazione usata dai quattro per le esibizioni nel resto d'Italia. Il quartetto è ricordato anche da Antonello Venditti nel celebre verso "Io mi ricordo quattro ragazzi con la chitarra, e un pianoforte sulla spalla" che apre la canzone Notte prima degli esami.
    Theorius Campus con Antonello Venditti [modifica]

    Alla fine del 1971 De Gregori e Lo Cascio ottengono un'audizione con la It di Vincenzo Micocci: sono indirizzati a questa etichetta da Giovanna Marini, alla quale avevano chiesto di metterli in contatto con I dischi del sole (cosa non possibile per il repertorio della casa discografica, molto politicizzato rispetto a quello dei due cantautori).
    Giorgio Lo Cascio, Francesco De Gregori ed Antonello Venditti in sala d'incisione

    Durante il provino realizzano una lacca con quattro canzoni: Il partigiano (cover in italiano di The partisan di Leonard Cohen) e Dolce signora che bruci cantate insieme, Ho cercato di dirti cantata da Lo Cascio e Signora Aquilone cantata da De Gregori, e Micocci, colpito dai brani, propone loro un contratto discografico.

    Da ricordare che la versione incisa in quest'occasione di Signora Aquilone[9] presenta il testo originale, così come veniva cantato da De Gregori dal vivo, e cioè con il verso
    « ...lui mi disse "fratello, è cattivo come Dio...." »


    che verrà cambiato in:
    « ...è antico come Dio »


    Ma, ancora prima di iniziare, il sodalizio artistico si scioglie: come racconta lo stesso Lo Cascio nel suo volume su De Gregori[10], i due avevano alcune divergenze sulla realizzazione degli arrangiamenti, però il pretesto per la separazione fu un viaggio premio in Ungheria (ottenuto come retribuzione per la registrazione di uno special televisivo magiaro realizzato a casa di Nanni Loy[11]), a cui Lo Cascio rinuncia (perché in quel periodo sta organizzando il matrimonio); De Gregori propone il viaggio a Venditti (che ha anche lui firmato con la It all'insaputa dei due amici) che accetta, e durante il viaggio i due decidono di costituire un duo (scrivendo insieme la canzone In mezzo alla città), e realizzano l'album Theorius Campus, pubblicato nel giugno del 1972, in cui De Gregori include una canzone, La casa del pazzo, con la musica scritta da Lo Cascio.

    Il titolo del disco è in realtà anche il nome del duo (non essendo presenti sulla copertina i nomi dei due cantautori): esso raccoglie alcuni brani già presentati al Folkstudio, tra i quali Signora aquilone e Dolce signora che bruci di De Gregori, La casa del pazzo di De Gregori/Lo Cascio, Roma capoccia, Sora Rosa e Ciao uomo di Venditti.

    L'album è stato ristampato negli anni successivi anche con il nome di Roma capoccia.
    L'esordio solista e gli anni settanta [modifica]
    Francesco De Gregori nel 1974, nella foto interna dell'album Francesco De Gregori

    Spinto dai meccanismi della promozione musicale (perché l'idea fu, in effetti, del cantautore), partecipa al Un disco per l'estate 1973 con la canzone Alice, classificandosi all'ultimo posto: l'operazione dà i suoi frutti e permette al suo disco d'esordio di avere una minima visibilità. Alice non lo sa è invece il titolo del primo album da solista di De Gregori, che esce nel 1973.

    È un disco molto discusso dalla critica per la sua vena ermetica . Il De Gregori di questo esordio appare come una presenza fragile (rappresentata da una voce delicata e sognante) e al contempo partecipe delle emozioni che lo coinvolgono.

    La voce flebile e insieme penetrante intona parole sfuggenti ma al contempo evocative: la storia del XX secolo sembra far da sfondo tanto alle canzoni che più espressamente fanno ad essa riferimento (1940 e più ancora Saigon), quanto alle canzoni di carattere più esistenziale (La casa di Hilde). De Gregori inizia, poi, ad utilizzare uno dei suoi cliché più riusciti, il ritratto femminile (Alice, Irene). Un album molto particolare, musicalmente leggero e insieme complesso, che però non trova consenso tra il pubblico.

    Dalla IT, De Gregori passò alla RCA Italiana (con un contratto da 300.000 lire al mese), che pubblicò l'album Francesco De Gregori. All'assenza di un titolo specifico, si è spesso sopperito riferendosi ad esso come all'album della pecora. La copertina (opera di Gordon Fagetter, batterista dei Cyan Three e primo marito di Patty Pravo) ritrae un tipico agnello pasquale con le gambe raccolte a reggere un lungo bastone, che reca in cima, ben visibili, le iniziali di Francesco De Gregori.
    Francesco De Gregori durante un'esibizione nel 1974

    Il disco continua a presentare, sulla linea del precedente, testi estremamente complessi e introspettivi, essendo nel contempo ancora più sperimentale. D'altra parte, gli arrangiamenti sono decisamente più curati e anche l'esecuzione risulta più riuscita. Spiccano le canzoni Bene, Souvenir, Dolce amore del Bahia, Chissà dove sei, la più intimista Giorno di pioggia e due classici: Cercando un altro Egitto (forse il bozzetto più ermetico dell'ermetismo degregoriano) e, soprattutto, Niente da capire.

    De Gregori considerava all'epoca questo il suo disco peggiore:
    « Dopo aver firmato il contratto con la RCA, siamo nel '74, feci il disco con la Pecora, che secondo me è il disco più brutto che ho fatto »

    (Francesco De Gregori[12])
    Il successo [modifica]
    Esibizione alla discoteca Taro Taro di Collecchio

    Il grande successo arrivò con Rimmel del 1975, uno dei dischi più venduti del decennio, contenente uno dei suoi ritratti più riusciti, l'omonima Rimmel, storia di un addio freddo e distaccato, Pablo (scritta insieme a Lucio Dalla), Quattro cani e Pezzi di vetro.

    Al disco collaborò Renzo Zenobi, che suona tutte le chitarre acustiche dell'album; così raccontò De Gregori la collaborazione:
    « Il mio primo "vero" chitarrista è stato Renzo Zenobi, che suonava tutto pulitino e mi diceva sempre che dovevo imparare a suonare meglio la chitarra. Lui eseguiva dei fingerpicking impeccabili, con tutte le note che suonavano allo stesso livello, mentre io arrancavo dietro di lui dimenticando pezzi di arpeggi. Mi ha dato una grossa mano negli album Alice non lo sa e Rimmel, dove suona tutte le chitarre acustiche[13] »


    Nello stesso anno, De Gregori produsse l'album di debutto di Zenobi, A Silvia.

    Sempre nel 1975 collaborò con Fabrizio De André per la realizzazione di Volume 8, passando un periodo nella sua villa in Gallura. Con il cantautore genovese pubblicò la sua canzone Le storie di ieri e collaborò per le canzoni Oceano (che sarebbe l'enigmatica risposta di De Gregori al perché Alice guarda i gatti, domanda che gli era stata fatta dal figlio di De André, Cristiano), La cattiva strada, Dolce Luna e Canzone per l'estate.

    Nelle note riportate in occasione dell'uscita dell'album Amore nel pomeriggio, De Gregori ha dichiarato che la collaborazione con Fabrizio De André fu abbastanza singolare: i due non si incontravano quasi mai perché mentre De Gregori lavorava all'album di giorno, Fabrizio - alzandosi molto tardi - lo faceva di notte[14].
    Francesco De Gregori con Ivan Graziani e Mario Scotti (al basso) negli studi della RCA durante le registrazioni di "Bufalo Bill"

    Alla fine del 1975, De Gregori si rende protagonista, assieme a Claudio Baglioni, di un concertino improvvisato nella piazza romana del Pantheon.

    Dopo un lauto pranzo, e forse complice anche il vino, i due cantautori si mettono a suonare pezzi di repertorio vario (dai Beatles a Bob Dylan, a Simon e Garfunkel), con le custodie delle chitarre aperte nella piazza, gremita di turisti.

    Vistisi quasi del tutto ignorati dai passanti, provano ad eseguire pezzi del proprio repertorio, ma il risultato non cambia.

    Commentando l'episodio, e sottolineando la delusione provata, Baglioni dichiarerà più tardi: «A me ci vollero un paio di giorni per riprendermi, a Francesco, che è più vanitoso, almeno un paio di settimane»[15].

    A Rimmel seguì l'anno seguente Bufalo Bill, album in cui continua la collaborazione con Dalla (coautore della musica di Giovane esploratore Tobia) ed in cui partecipa Ivan Graziani (alla chitarra nella title track), non accreditato in copertina.
    Il "processo" al Palalido di Milano [modifica]

    Durante la tournée del 1976, il 2 aprile [16], durante la seconda tappa al Palalido di Milano (il debutto era avvenuto a Pavia), alcuni ragazzi, appartenenti ai collettivi politici studenteschi (tra cui Gianni Muciaccia, leader e bassista del gruppo musicale Kaos Rock[17][18] e Nicoletta Bocca, figlia del giornalista Giorgio Bocca[19]), salirono sul palco ripetutamente, interrompendo il concerto, per leggere al pubblico un comunicato contro l'arresto, avvenuto a Padova, di un militante della sinistra extraparlamentare e per contestare il cantante colpevole, a loro dire, di frequentare alberghi lussuosi e soprattutto di strumentalizzare i temi cari alla sinistra per arricchirsi. De Gregori, dopo aver cantato qualche canzone di malavoglia e sottotono, abbandonò il palco.

    Ma i ragazzi dei collettivi lo costrinsero a risalire. Circondatolo, inscenarono un vero e proprio "interrogatorio" (Quanto hai preso stasera? - Se sei un compagno, non a parole ma a fatti, lascia qui l'incasso. - Vai a fare l'operaio e suona la sera a casa tua) [20]. Dopo venti minuti di "interrogatorio" De Gregori riuscì a raggiungere il camerino. Dichiarò ai giornali: Non canterò mai più in pubblico. Stasera mancava solo l'olio di ricino, poi la scena sarebbe stata completa [20].
    De Gregori concluse il tour[19], poi interruppe la sua carriera per due anni, progettando tra le altre cose di aprire una libreria[19].

    Ispirate a questo episodio sono le canzoni "Vaudeville (Ultimo Mondo Cannibale)" di Roberto Vecchioni, contenuta nell'album Samarcanda, pubblicato nel 1977
    « E spararono al cantautore / in una notte di gioventù / gli spararono per amore /per non farlo cantare più / gli spararono perché era bello / ricordarselo com'era prima / alternativo / autoridotto / fuori dall'ottica del sistema »

    (Roberto Vecchioni, Vaudeville (ultimo mondo cannibale))

    ed "Era una festa" di Edoardo Bennato, inserita nell'album "OK Italia" pubblicato nel 1987
    « Francesco forse non se lo aspettava / vedeva intorno a se solo ragazzi come lui / gli dicono "Compagno sei in errore / la tua avventura adesso si conclude / noi invece andiamo avanti e non ci fermeremo mai »

    (Edoardo Bennato, Era una festa)

    Nel 2010 l'episodio è stato citato da Luciano Ligabue nella canzone "Nel tempo", inserita nell'album Arrivederci, mostro!
    « C'ero nel settantasette / a mio modo e col mio passo, / il processo a De Gregori... »


    Anni dopo, il cantautore ha dichiarato in merito: «Per come si erano messe le cose avrebbero anche potuto spararmi: è stato un piccolo momento della strategia della tensione»[18]
    La collaborazione con Lucio Dalla [modifica]
    Lilli Greco e Francesco De Gregori nel 1978

    Nel 1977 si sposa con Alessandra Gobbi, una sua compagna di liceo, e l'anno successivo nascono i due gemelli Marco e Federico.

    Torna sulla scena musicale nel 1978 con il riuscito De Gregori, album contenente la famosa canzone "Generale": l'8 luglio 1978, in occasione della promozione del disco, De Gregori tiene un concerto con Lucio Dalla, organizzato da Walter Veltroni (all'epoca responsabile della F.G.C.I.)[21], concerto che fa da preludio ad una tournée insieme che si terrà l'anno successivo.

    A dicembre del 1978 De Gregori e Lucio Dalla pubblicano il 45 giri Ma come fanno i marinai, scritto dai due cantautori e nato in modo abbastanza casuale, come racconta il cantautore romano: «La canzone, forse la gente non ci crede, è nata a pranzo, quando, dopo il caffè, ci siamo messi a suonare insieme».[22]

    Ad esso fa seguito qualche mese dopo Banana Republic, tour dei due cantautori (realizzato con Ron e i futuri Stadio, e poi seguito da disco e film) che riempie nel 1979 gli stadi di tutta Italia, e che è lanciato da un concerto nel luglio dell'anno precedente allo stadio Flaminio di Roma, con ben quarantamila spettatori.[23].

    Dalla collabora anche all'album Viva l'Italia, che De Gregori pubblica in autunno, e che contiene tra le altre l'omonima canzone, una delle più celebri del cantautore romano, pubblicata su 45 giri.

    Nel 1980 la collaborazione tra i due cantautori ha un'appendice: collaborano infatti all'album Una città per cantare di Ron, sia scrivendo con il cantautore pavese alcune canzoni (De Gregori scrive il testo di Nel deserto e testo e musica di Mannaggia alla musica) sia cantando insieme nell'ultima strofa della title-track.
    Gli anni ottanta [modifica]

    Nel 1980 De Gregori ha la sua unica esperienza, come autore, al Festival di Sanremo: scrive infatti il testo di Mariù, su musica di Ron, che viene presentata alla manifestazione da Gianni Morandi.
    Francesco De Gregori nel 1987 in una stazione di servizio

    Dopo una pausa De Gregori ritornò nel 1982 con il fortunato album Titanic, a cui seguì il successo de La donna cannone, Q Disc dell'anno successivo, che contiene tra gli altri tre brani utilizzati nella colonna sonora del film Flirt di Roberto Russo, con Monica Vitti (si tratta della title track e degli strumentali Flirt #1 e Flirt #2).

    Ormai annoverato da critica e pubblico tra i maggiori cantautori italiani e soprannominato "Il Principe", prosegue la sua carriera negli anni successivi pubblicando altri lavori come Scacchi e tarocchi (1985) - che vede la collaborazione con Ivano Fossati e che comprende il noto brano La storia (inciso l'anno precedente da Gianni Morandi) e A Pa', dedicato a Pierpaolo Pasolini - e, passato alla CBS, Terra di nessuno (1987), contenente, fra le altre, Mimì sarà.

    Pubblica nel 1989 Mira Mare 19.4.89 (la data di uscita dell'album), un lavoro che tiene insieme l'impegno civile e la poesia, la cronaca e la letteratura. Questi ultimi due album ottengono la Targa Tenco come migliori dischi nei rispettivi anni.
    Gli anni novanta [modifica]
    Francesco De Gregori nel 1997 al Salone della musica di Torino

    Nel 1990 De Gregori pubblica contemporaneamente tre album dal vivo, Niente da capire, Catcher in the Sky e Musica leggera, seguiti due anni dopo da un nuovo disco di inediti, Canzoni d'amore.

    Nel 1993 pubblica un altro live, Il bandito e il campione, comprendente l'omonimo brano, scritto dal fratello Luigi Grechi, unico inedito in studio, e due cover, Vita spericolata di Vasco Rossi e Sfiorisci bel fiore di Enzo Jannacci; a questo segue un ulteriore live, Bootleg, in cui incide per la prima volta Mannaggia alla musica ed in cui omaggia Lucio Dalla, cantando la sua Anidride solforosa.

    Nel 1996 pubblica Prendere e lasciare, con gli arrangiamenti curati da Corrado Rustici, seguito nel 1997 dal doppio live La valigia dell'attore, da cui è tratta la traccia omonima, uno dei tre inediti del disco (gli altri sono Dammi da mangiare e Non dirle che non è così, cover di If You See Her, Say Her Hallo di Bob Dylan), che nel 1998 si aggiudicò la Targa Tenco come miglior canzone dell'anno.
    Il nuovo millennio [modifica]

    Nel 2001 De Gregori pubblica Amore nel pomeriggio, in cui collaborano agli arrangiamenti artisti quali Franco Battiato (in Il cuoco di Salò) e Nicola Piovani (in Natale di seconda mano). Il disco ottiene la Targa Tenco come miglior opera dell'anno a pari merito con Canzoni a manovella di Vinicio Capossela. Nel 2002 pubblica insieme a Giovanna Marini un disco di canti popolari e sociali italiani, Il fischio del vapore, ottenendo una inaspettata affermazione di vendite e la Targa Tenco nella categoria interpreti. Sempre nel 2002 è in tour con Fiorella Mannoia, Pino Daniele e Ron. I quattro si esibiscono nei più bei luoghi italiani, e da questa collaborazione nasce il CD live In tour.

    Nel 2003 viene pubblicata la biografia "Quello che non so, lo so cantare", edita da Giunti e curata da Enrico Deregibus. Sempre nel 2003, De Gregori partecipa al film di Bob Dylan Masked and anonymous, in cui canta Non dirle che non è così, versione italiana (ad opera dello stesso De Gregori) di If you see her, say hello (da Blood on the tracks del 1975). Nelle note illustrative della colonna sonora di Masked and anonymous, Dylan lo definisce "la leggenda della musica leggera italiana". Sempre nel 2003 scrive il testo di Io e mio fratello, musica di Antonello Venditti, i due amici/nemici la cantano insieme. La canzone finisce nel disco di Venditti del 2003: Che fantastica storia è la vita.

    Il cantautore romano ritorna nel marzo 2005 con un album di inediti, Pezzi, che si aggiudica nuovamente la Targa Tenco come miglior album dell'anno, mentre Gambadilegno a Parigi viene votata come miglior canzone dell'anno dai lettori del quotidiano La Stampa. La promozione dell'album riporta De Gregori sulla scena: partecipa infatti per la prima volta al Festivalbar e a Top Of The Pops, esibendosi anche al Concerto del Primo Maggio a Roma. Il 2 luglio 2005 ha l'onore di essere il primo musicista di tutto il mondo ad iniziare il Live8. Infatti, per il fusorario italiano, l'inizio della manifestazione avrebbe dovuto essere alle 15, ma a De Gregori viene concesso di iniziare un quarto d'ora prima.
    Francesco De Gregori nel marzo del 2008

    Nel febbraio 2006, a soli undici mesi dall'uscita del suo ultimo disco, De Gregori pubblica un nuovo album, Calypsos, con nove brani inediti. Tra questi Cardiologia - brano in cui, a più di 30 anni di distanza da Pezzi di vetro, il cantautore torna ad usare le parole "Ti amo" - e Per le strade di Roma, un ritratto impietoso della Roma del terzo millennio, archetipo dell'Italia dei nostri tempi, che molti vedono come ispirato a Streets of Philadelphia, pubblicato nel 1994 da Bruce Springsteen.

    Nel novembre del 2006 la Sony pubblica una tripla antologia che raccoglie i suoi brani più rappresentativi e che contiene, oltre alla celebre Diamante (pezzo scritto per Zucchero e incluso nel suo album Oro, incenso e birra), un demo del 1979 di Mannaggia alla musica, scritta originariamente per Ron e già presente in versione live nell'album Bootleg, e il b-side del singolo Viva l'Italia, la celebre Banana Republic, cantata in studio senza Lucio Dalla.

    A fine 2007 esce un nuovo CD-DVD live dal titolo Left & Right - Documenti dal vivo che racconta per suoni e immagini il tour invernale portato in giro per gli stadi italiani. Tra la fine del 2007 e i primi mesi del 2008, De Gregori è in tour teatrale. Nel corso dello spettacolo sono proposte due nuove canzoni: Finestre rotte, un rock-blues molto vibrato, e Per brevità chiamato artista[24] - titolo ripreso dalla definizione legale presente sul suo primo contratto firmato con la IT - che sono contenute nel nuovo album, Per brevità chiamato artista, pubblicato il 23 maggio e presentato il giorno successivo nella trasmissione Che tempo che fa, condotta da Fabio Fazio su Rai 3. Sempre nel 2008 il cantautore Mango incide una cover de La Donna Cannone nel suo album Acchiappanuvole, album di sole cover.

    Il 30 settembre 2010 a Lampedusa sul palco della manifestazione O' Scià, si esibisce con alcuni dei più celebri brani tra cui Rimmel, cantata insieme a Claudio Baglioni. I due cantautori, coetanei ed entrambi romani, un tempo amici e compagni di viaggio, non avevano mai duettato sullo stesso palco in quarant'anni di carriera.
    La nuova collaborazione con Dalla [modifica]
    Dalla e De Gregori al PalaFabris di Padova (ottobre 2010)

    Il 2010 si apre con la notizia, che viene data il 2 gennaio, di un concerto insieme di De Gregori con Lucio Dalla, a trent'anni da Banana Republic, al Vox club di Nonantola, con la denominazione work in progress[25].

    Il concerto, che in breve tempo diventa "tutto esaurito" in prevendita[26] fa da preludio ad una serie di concerti insieme che vengono annunciati proprio in occasione della data di Nonantola e che si svolgeranno nel mese di maggio a Milano e Roma[27]; nel corso della serata i due presentano, oltre alle canzoni note, un inedito intitolato Non basta saper cantare ed annunciano l'uscita, in occasione del tour, di un album realizzato insieme[28].

    Il 22 marzo 2010 conduce insieme a Lucio Dalla la nuova trasmissione televisiva di Rai 2, intitolata Due - Raddoppia l'emozione, durante la quale i cantanti si esibiscono singolarmente ed in duetto in cover e brani del loro repertorio.



    Fra 2 giorni è Natale... Auguri a Tutti... belli e brutti ;)
     
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  15. ErTigre
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    CITAZIONE (ErTigre @ 23/12/2010, 19:23) 
    Soprannominato "il Principe" dei cantautori,[1] De Gregori presenta uno stile originale, da molti imitato, che deriva dall'assimilazione di autori quali Fabrizio De Andrè, Simon & Garfunkel, Bob Dylan

    Sentite questa versione di Rimmel con al seguito la sua versione cantata in inglese.. qui Francesco assomiglia proprio a bob ;)



    Questa invece è una vera cover di If You See Her, Say Hello di Bob Dylan, Non dirle che non è così.

     
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81 replies since 25/11/2010, 22:12   986 views
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