LA CORTE EUROPEA VIETA IL CROCIFISSO

La fine della libertà religiosa ?

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  1. patna
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    Una recente sentenza del tribunale di Strasburgo vieta il crocifisso nelle aule - un'insegnante lo butta nel cestino - un giudice non lo vuole nell'aula del tribunale - è la fine della libertà di religione ???



    "La presenza del crocifisso, che e' impossibile non notare nelle aule scolastische - si legge nella sentenza dei giudici di Strasburgo - potrebbe essere facilmente interpretata dagli studenti di tutte le eta' come un simbolo religioso, che avvertirebbero cosi' di essere educati in un ambiente scolastico che ha il marchio di una data religione". Tutto questo, proseguono, "potrebbe essere incoraggiante per gli studenti religiosi, ma fastidioso per i ragazzi che praticano altre religioni, in particolare se appartengono a minoranze religiose, o che sono atei".

    Ancora, la Corte "non e' in grado di comprendere come l'esposizione, nelle classi delle scuole statali, di un simbolo che puo' essere ragionevolmente associato con il cattolicesimo, possa servire al pluralismo educativo che e' essenziale per la conservazione di una 'societa' democratica' cosi' come e' stata concepita dalla Convenzione (europea dei diritti umani, ndr), un pluralismo che e' riconosciuto dalla Corte costituzionale italiana".

    "L'esposizione obbligatoria di un simbolo di una data confessione in luoghi che sono utilizzati dalle autorita' pubbliche, e specialmente in classe, limita il diritto dei genitori di educare i loro figli in conformita' con le proprie convinzioni - concludono i giudici della Corte europea dei diritti umani - e il diritto dei bambini di credere o non credere. La Corte, all'unanimita', ha stabilito che c'e' stata una violazione dell'articolo 2 del Protocollo 1 insieme all'articolo 9 della Convenzione".

    Il ricorso a Strasburgo era stato presentato il 27 luglio del 2006 da Solie Lautsi, moglie finlandese di un cittadino italiano e madre di Dataico e Sami Albertin, rispettivamente 11 e 13 anni, che nel 2001-2002 frequentavano l'Istituto comprensivo statale Vittorino da Feltre. Secondo la donna, l'esposizione del crocifisso sul muro e' contraria ai principi del secolarismo cui voleva fossero educati i suoi figli.

    Dopo aver informato la scuola della sua posizione, la Lautsi, nel luglio del 2002, si e' rivolta al Tar del Veneto, che nel gennaio del 2004 ha consentito che il ricorso presentato dalla donna venisse inviato alla Corte Costituzionale, i cui giudici hanno stabilito di non avere la giurisdizione sul caso. Il fascicolo e' quindi tornato al Tribunale amministrativo regionale, che il 17 marzo del 2005 non ha accolto il ricorso della Lautsi, sostenendo che il crocifisso e' il simbolo della storia e della cultura italiana, e di conseguenza dell'identita' del Paese, ed e' il simbolo dei principi di eguaglianza, liberta' e tolleranza e del secolarismo dello Stato. Nel febbraio del 2006, il Consiglio di Stato ha confermato questa posizione.

    Di qui la decisione della donna di ricorrere alla Corte europea di Strasburgo. I sette giudici autori della sentenza sono: Francoise Tulkens (Belgio, presidente), Vladimiro Zagrebelsky (Italia), Ireneu Cabral Barreto (Portogallo), Danute Jociene (Lituania), Dragoljub Popovic (Serbia), Andras Sajo' (Ungheria), e Isil Karakas (Turchia).
     
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  2. Ireth74
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    CITAZIONE (patna @ 2/12/2009, 20:04)
    Una recente sentenza del tribunale di Strasburgo vieta il crocifisso nelle aule - un'insegnante lo butta nel cestino - un giudice non lo vuole nell'aula del tribunale - è la fine della libertà di religione ???


    A parte il fatto che mi sembra che il tribunale di Strasburgo abbia vietato l'obbligatorietà dell'esposizione del crocifisso nei luogni pubblici (e non solo nelle aule scolastiche) e non di togliere i crocifissi, non credo proprio che si possa parlare di fine della libertà religiosa.

    Personalmente, pur ritenendomi atea, la presenza del crocifisso o meno mi lascia indifferente.
     
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  3. stemil
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    io credo che più che la fine potrebbe essere l'inizio...essendocene tante di religioni ormai in giro....
    ma trovo che sarebbe più civile più che gettare il crocefisso al secchio , affiancargli un simbolo di altra religione cara a chi frequenta il luogo in questione...(aule di scuole, aule di tribunale, uffici e simili).
     
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  4. Dr.Watson
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    CITAZIONE (patna @ 2/12/2009, 20:04)
    Una recente sentenza del tribunale di Strasburgo vieta il crocifisso nelle aule - un'insegnante lo butta nel cestino - un giudice non lo vuole nell'aula del tribunale - è la fine della libertà di religione ???

    Direi che la domanda è mal posta perché (come ha fatto notare Meg) nessuno nega la libertà di religione: si distingue soltanto l'aspetto confessionale da quello laico che è prerogativa di ogni Stato democratico e non teocratico.

    Ho letto in merito un'osservazione su una discussione in altro forum:
    "Il crocefisso in chiesa è un simbolo di fede, nelle strutture pubbliche simboleggia il controllo della religione sull'ordinamento statale." -_-

    Fra 50 o 100 anni, quando ci sarà una maggioranza musulmana in Italia in seguito al loro notevole incremento demografico, se non viene recepita questa netta distinzione i nostri nipoti avranno l'effige di Maometto negli edifici pubblici... :angry:

    Beh, piuttosto che quella di Berlusconi... ;) :D :P

    P.S. Dimenticavo...C'è sempre la mia discussione "Ha senso credere in una religione?" in piedi; se si dovesse arrivare tutti ad un "NO" convinto questi problemi non si porrebbero! -_-
     
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  5. laura^
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    Personalmente non sono cattolica. Nella mia famiglia nessuno e' praticante. Mio padre e' credente mia madre no. Sono stata battezzata, ho fatto la Comunione ma arrivata ad un'eta' in cui potevo scegliere ho scelto di non cresimarmi.
    Il Crocifisso per me e' un simbolo positivo perche' ritengo la figura di Gesu' molto nobile.
    Ma non deve essere esposto nei luoghi pubblici.
    Ci sono italiani ebrei, mussulmani, cattolici, buddisti e l'unico simbolo che ci unisce e' la Bandiera italiana e il capo dello stato.
    La polemica politica che e' seguita nei giorni successivi alla sentenza e' stata COME SEMPRE di un tale livello infimo che....boh ...mi lascia senza parole.... :sick: :sick: :sick:

     
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  6. Linus!
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    e oggi c'è stata una mega polemica al consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia riguardo ad un presepe, per qualcuno un po' particolare...

    http://aldorossi.splinder.com/post/2188128...0in%20consiglio
     
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  7. leon27
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    CITAZIONE (Linus! @ 15/12/2009, 20:45)
    e oggi c'è stata una mega polemica al consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia riguardo ad un presepe, per qualcuno un po' particolare...

    http://aldorossi.splinder.com/post/2188128...0in%20consiglio

    una domanda provocatoria, a prescindere che non sono contrario al presepe
    ma essendo Maria e Giuseppe di origini mediorientali e lo stesso Gesu nato nin medioriente, diamo sicuri che la loro pelle era di colore bianco e non scura come invece dovrebbe essere? se cos' fosse che ne direbbe la lega? perchè credo che abbiano protestato per il colore della pelle delle statuine e non per il presepe
     
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  8. patna
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    Mimmo temo tu abbia ragione . :)
     
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  9. stemil
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    vi quoto pienamente.
    d'altr'onde Cristo era extracomuntario, così come i re magi.... .....
     
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  10. dango
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    Nono ho parole per commentare quanto è accaduto in Friuli, è semplicemente vergognoso e, per quanto io mi intenda pochissimo di religioso, credo anche che lo spirito dimostrato sia tutt'altro che cristiano.

    Forse da piccoli non hanno mai cantato quella canzoncina che diceva: "di che colore è la pelle di Dio? -E' nera, rossa, bianca, gialla perchè Lui ci vuole tutti uguali davanti a Se'" .

    Detto questo sono fondamentalmente d'accordo con Laura, è vero che il cattolicesimo è la religione ufficiale italiana, ma è anche vero che la libertà di culto deve essere garantita. Pertanto in luoghi pubblici di tipo statale (scuole ma non solo) non dovrebbe essere apposto obbligatoriamente alcun simbolo di una fede piuttosto che di un'altra poichè lo Stato deve garantire neutralità rispetto alle credenze di genere diverso.
    Ma che fine fa questo "deve" quando ci sono soggetti che non vogliono neppure la creazione delle Moschee???

    Notare oltretutto che la donna che ha portato avanti la battaglia fino alla Corte Suprema, lo ha fatto non per una questione di tipo religioso, ma in nome del secolarismo. Infatti la scuola deve garantire un'educazione laica, se poi qualcuno è interessato ad un percorso religioso, dovrebbe rivolgersi alle strutture del caso (Chiesa, Moschea, ecc..).

    A tale proposito una domanda se qualcuno lo sa: ma ai bambini viene ancora insegnato il catechismo a scuola?
    Ai miei tempi era cosi' ed occorreva il permesso dei genitori per non frequentare; e ripeto, il punto non era insegnare storia delle religioni (questa si che è una materia di studio) ma proprio i fondamenti della dottrina cattolica. Io non ho mai frequentato,( come Laura non ho neppure fatto la cresima) e l'ho sempre vissuta come un'imposizione.

    Che fa la scuola di adesso??
     
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  11. Ireth74
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    Sentenza sul crocifisso? Ricorso accolto? No, mistificazione

    di Stefano Faraoni

    La mistificazione dell’informazione produce di nuovo i suoi effetti. Da più parti, anche autorevoli (purtroppo anche da parte di alcuni giornali accreditati) si afferma che il ricorso contro la sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’uomo, sfavorevole ai crocifissi nelle aule, è stato accolto. Non è così, è stato semplicemente dichiarato “ammissibile”. Nel merito si pronuncerà definitivamente la “Grande Camera”. Non è vero quindi quello che dice il Ministro degli Esteri Franco Frattini : “E’ con soddisfazione che constato che sono stati accolti i numerosi e articolati motivi di appello che l’Italia aveva presentato alla Corte”. Ed è totalmente fuorviante quello che ha affermato il Ministro dell’Istruzione Gelmini: “E’ un grande successo dell’Italia nel riaffermare il rispetto delle tradizioni cristiane e l’identità culturale del Paese, ma è anche un contributo all’integrazione che non va intesa come un appiattimento e una rinuncia alla storia e alle tradizioni italiane”.

    Questi signori, evidentemente “drogati” da una voglia incontrollabile e immediata di far valere le loro ragioni, nonché del tutto impreparati in materia (tra l’altro per la Ministra dell’Istruzione non è il primo caso di impreparazione) dicono cose che non corrispondono ad una corretta lettura della realtà giuridica, oltre a manipolare in maniera clamorosa notizie che hanno tutt’altra valenza.

    Ma il ricorso, come detto, non è stato accolto, è stato solo dichiarato ammissibile.

    L’ammissibilità accerta semplicemente la procedibilità del ricorso; l’accoglimento o il rigetto avverranno successivamente, ad esame avvenuto da parte della “Grande Camera”.

     
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    Mah... l'argomento è meno semplice di quel che sembra.
    Premetto che sono agnostica e, sicuramente, niente affatto cattolica.
    Tuttavia devo dire che su questa faccenda non mi sento di essere tranchant come mi capita di esserlo per altre questioni: trovo che sia assolutamente giusto, senza se e senza ma, disobbligatorizzare il crocifisso nelle nostre aule, ma trovo altrettanto giusto ammettere la possibilità di appenderlo anche, 'sto crocifisso che in fondo non può dar fastidio a nessuno e che, ancora più in fondo, rappresenta un'immagine di intensa bellezza "artistica", oltre che un importante simbolo della nostra identità culturale, quella europea, che nel bene e nel male passa anche attraverso la chiesa cristiana e i suoi simboli.
    Un po' come il Natale, insomma, che anche per chi non crede è ormai la festa della famiglia e degli affetti più sacri: allo stesso modo io credo che in realtà possa esistere anche un "valore laico" del crocifisso.
     
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  13. dango
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    D'accordo, si puo' anche parlare di un valore laico del crocifisso, di una sua rappresentatività storica e culturale, di una sua valenza artistica, ma il punto è che le contestazioni fatte (tanto da una parte quanto dall'altra) non riguardavano il valore simbolico del crocifisso in senso laico, ma al contrario proprio in senso religioso. E qui non posso che ripetere quanto ho già sostenuto:cioè che, a mio avviso, la religione non dovrebbe imporre le sue simbologie negli edifici a carattere istituzionale e laico.
     
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  14. Solitario*
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    CITAZIONE (dango @ 24/3/2010, 19:45)
    D'accordo, si puo' anche parlare di un valore laico del crocifisso, di una sua rappresentatività storica e culturale, di una sua valenza artistica, ma il punto è che le contestazioni fatte (tanto da una parte quanto dall'altra) non riguardavano il valore simbolico del crocifisso in senso laico, ma al contrario proprio in senso religioso. E qui non posso che ripetere quanto ho già sostenuto:cioè che, a mio avviso, la religione non dovrebbe imporre le sue simbologie negli edifici a carattere istituzionale e laico.

    Dango, nessuno dovrebbe imporre mai niente.
    Né in un senso né nell'altro. :)
     
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    CITAZIONE (dango @ 24/3/2010, 19:45)
    D'accordo, si puo' anche parlare di un valore laico del crocifisso, di una sua rappresentatività storica e culturale, di una sua valenza artistica, ma il punto è che le contestazioni fatte (tanto da una parte quanto dall'altra) non riguardavano il valore simbolico del crocifisso in senso laico, ma al contrario proprio in senso religioso. E qui non posso che ripetere quanto ho già sostenuto:cioè che, a mio avviso, la religione non dovrebbe imporre le sue simbologie negli edifici a carattere istituzionale e laico.

    Certamente hai ragione, quando dici che le contestazioni hanno a che fare col simbolo religioso, e non certo con tutto il resto. Il problema, però, è che c'è anche quel "tutto il resto", che poi è proprio ciò che genera il mio fastidio nei confronti di un divieto del genere, anche se mi rendo conto che sul piano strettamente razionale le cose stanno proprio come dici tu.
     
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44 replies since 2/12/2009, 20:04   423 views
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