L'affair Scajola, il Fini-Tulliani & altre storie di ordinaria corruzione....

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  1. laura^
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    SCANDALO G8
    Zampolini smentisce Scajola
    "Portai io gli assegni nel suo studio"
    ROMA - Si indaga pure su una casa del figlio di Pietro Lunardi. L'ex ministro delle Infrastrutture non nega di conoscere Balducci: "Ma è tutto lecito". Nell'ufficio del ministro era presente anche un funzionario della Deutsche Bank .

    http://www.repubblica.it/politica/2010/05/...studio-3775402/
     
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  2. dango
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    A proposito di Scajola: in pratica tangentopoli non è mai finita, semplicemente ha lievemente rivisto il suo funzionamento.

    MI viene in mente quella famosa frase del Gattopardo di Tomasi di Lampedusa: occorre che tutto cambi perchè niente cambi...ecco, dopo tangentopoli ci era sembrato di avere fatto un gran repulisti, di avere rivoluzionato tutto quanto, di avere creato addirittura un nuovo corso repubblicano...peccato che i meccanismi di potere sono rimasti sempre quelli. Anzi, in certi momenti mi sembrano perfino peggiorati...

    e allora le facilitazioni per la patente degli autisti "in blu", mi stupiscono anche relativamente...è solo un altro ingranaggio del sistema sempre più clientelare, sempre più ammanicato, sempre più per "i soliti noti" ed i loro portaborse.

    Ovvero: non è cambiato niente. Che infinita tristezza.
     
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  3. Ireth74
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    Scajola, troppe bugie per 80 assegni
    Il ministro per lo Sviluppo Economico, dopo una settimana di rivelazioni sui suoi rapporti con la “cricca”, pensa alle dimissioni. Ecco il rapporto della Guardia di Finanza che lo inchioda

    di M. Lillo

    Il ministro per lo Sviluppo Economico, dopo una settimana di rivelazioni sui suoi rapporti con la “cricca”, pensa alle dimissioni. Ecco il rapporto della Guardia di Finanza che lo inchioda

    Il ministro Claudio Scajola sta pensando di dimettersi. Comunque si concluda questa vicenda, il caso Scajola sta diventando un buon test del rapporto tra politica e verità. Mai come in questo caso si è toccata con mano la distanza tra la prima e la seconda. Nemmeno di fronte all'evidenza i politici italiani accettano una verità che urta con i loro affari personali e politici. Scajola forse si dimetterà o forse resterà al suo posto. Non è questo il punto.

    Il punto è che continua a negare la realtà con interviste a tutta pagina senza che nessuno gli ricordi i limiti della decenza. Scajola nega non solo di avere pagato un milione e 700 mila euro un appartamento con vista sul Colosseo per il quale ha dichiarato al fisco 610 mila euro. Ma nega persino che le venditrici, le sorelle Papa, abbiano dichiarato il contrario agli inquirenti. In una delle tante interviste concesse sabato scorso nel disperato tentativo di sostenere una tesi smentita da tre testimoni (l'architetto Angelo Zampolini e le sorelle Papa), Scajola sostiene che quello sarebbe il prezzo comune per un simile gioiellino e nega nell'ordine: 1) di avere pagato 1,7 milioni; 2) di avere versato 200 mila euro in contanti come acconto; 3) di avere ricevuto 80 assegni per complessivi 900 mila euro dall'architetto Zampolini per pagare la casa.

    Per il ministro quella massa di soldi di dubbia provenienza monetizzati in contanti e assegni circolari (per complessivi 1,1 milioni) non sarebbe mai esistita. Per gli inquirenti invece queste somme sono state la contropartita dell'appartamento insieme ai 600 mila euro versati da Scajola in assegni circolari provenienti dal mutuo acceso con il Banco di Napoli e al bonifico di 10 mila euro proveniente dal conto del ministro. Ciascuna signora Papa ha dichiarato di avere ricevuto 100 mila euro in contanti più 750 mila in assegni circolari (450 mila provenienti dai conti di Zampolini e 300 mila provenienti dal mutuo di Scajola) mentre per Scajola gli assegni di Zampolini e il contante in questa storia non esistono. Qualcuno mente.

    Ai quotidiani che chiedevano se avesse fatto un versamento di 200 mila euro in contanti, come dichiarato dalle venditrici, Scajola ha risposto: “assolutamente no. E comunque io non ho letto queste dichiarazioni delle sorelle Papa. Ho visto solo i resoconti giornalistici, tra l’altro contraddittori. Ad esempio sulla posizione del notaio, che secondo un giornale confermerebbe quanto sostenuto dalle sorelle Papa, mentre secondo un’altra testata lo negherebbe".

    Mentre a chi gli chiedeva perché l'architetto di Diego Anemone, Angelo Zampolini, avesse consegnato 80 assegni al ministro per permettergli di comprare, Scajola ha risposto: "Ho appreso dell’esistenza di questi ottanta assegni dai quotidiani di questi giorni. Prima non ne sapevo nulla, e ora continuo a non capire perché sarebbero stati versati a mia insaputa. Io so solo come ho comprato l’appartamento, in quale data e a quale prezzo. Se poi è successo qualcos’altro, non è di mia conoscenza". Per Scajola, l'apparamento è stato pagato "esclusivamente la somma pattuita al momento del rogito: 610mila euro, reperiti quasi tutti attraverso un mutuo acceso con il Banco di Napoli. Si tratta di un ammezzato in uno stabile degli anni Sessanta, in condizioni non ottimali".

    Chiunque conosce il mercato immobiliare romano sa dove sta la verità. Ma, visto che il ministro si ostina a negare persino che le dichiarazioni delle sorelle Papa esistano, a beneficio dei lettori, pubblichiamo qui sotto l'informativa della Guardia di Finanza di Roma nella quale sono riportati i contenuti delle dichiarazioni e gli accertamenti effettuati dal Nucleo Polizia Tributaria.


    Gli accertamenti della polizia giudiziaria sulla compravendita immobiliare del ministro

    Fonte
     
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  4. dango
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    da rep.it

    ROMA - Il Pd dà l'ultimatum: o il ministro viene in Parlamento a spiegare cosa è realmente accaduto 1 sulla compravendita immobiliare per la casa al Colosseo, che lo vede coinvolto nell'inchiesta sul G8, oppure anche i democratici chiederanno le sue dimissioni. Dario Franceschini e Anna Finocchiaro 2, i capigruppo Pd rispettivamente alla Camera e al Senato, hanno scritto una nota che è un ultimo appello: "Dopo aver formalizzato ai presidenti di Camera e Senato, Fini e Schifani la nostra richiesta di invitare il ministro Scajola a riferire in Parlamento in tempi rapidi sulla vicenda relativa a una compravendita immobiliare, i gruppi del Pd, qualora si trovassero di fronte ad una reiterata indisponibilità del ministro dello Sviluppo economico, adotteranno ogni necessaria iniziativa parlamentare nei confronti del ministro Scajola". Non lo scrivono, ma fanno sapere: "Agiremo". Ovvero presenteranno un atto di sfiducia. Aspetteranno fino a domani.

    Ma chissa' quanti hanno comprato case vista Colosseo con i soldi delle varie Anemone.... :wallbash.gif: :wallbash.gif: :wallbash.gif:
     
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    Dopo le rivelazioni di questi giorni apparse sui media, ho consultato wikipedia per conoscere meglio i trascorsi del ministro Scajola.

    Lasciando da parte ogni giudizio sulla vicenda nella quale è ora coinvolto (ricordiamoci di essere in un Paese garantista) ... sorge spontanea una domanda:
    Ma come può un "lavoratore dello Stato", con un passato di semplice sindaco permettersi di pagare in contanti (senza chiedere alcun mutuo ipotecario) un appartamento costato 600.000 euro (1.200.000.000 delle vecchie lire)???

    Ci sono famiglie che dopo una vita di lavoro e un mutuo trentennale, riescono a malapena ad acquistare un umile appartamento di due camere e cucina .... come ha potuto un "semplice servitore dello Stato" essere in possesso di una cifra così ingente?

    Due sono le risposte: ha vinto la lotteria .... oppure i nostri politici son pagati troppo :angry:
     
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  6. dango
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    Ah :D direi proprio la seconda, è noto che i nostri politici sono strapagati già di loro, anche senza la parte in nero relativa alle varie tangenti e tangentine che si prendono.
    Il che fa doppiamente infuriare tutti gli onesti lavoratori che devono sudare sangue per permettersi un bilocale dal quale il Colosseo lo vedi solo se vai su google-maps. :wallbash.gif: :wallbash.gif:

    Molto interessante il link dalla wiki che hai postato:ne posto in chiaro alcune parti-

    Fu il terzo membro della famiglia Scajola a ricoprire, in meno di tre decenni, il ruolo di sindaco di Imperia: ricoprì la carica di primo cittadino per due mandati (1974-1975 e 1977-1979). Come il padre Ferdinando, che dovette dimettersi poiché sospettato di aver favorito il cognato per un posto di primario,[2] dopo solo un anno di mandato, Claudio Scajola fu costretto a dimettersi a sua volta, a causa di pesanti accuse giudiziarie.

    In quella vicenda, relativa all'appalto per la gestione del Casinò di Sanremo, Scajola venne inizialmente coinvolto nelle indagini per essere stato presente a un incontro segreto a Martigny (Svizzera) insieme all'allora sindaco di Sanremo Osvaldo Vento e ad una delle parti in gara (il conte Giorgio Borletti), con l'accusa di tentata concussione aggravata.[3] Venne perciò arrestato il 12 dicembre 1983 su disposizione del procuratore di Milano Piercamillo Davigo, ma alla fine fu prosciolto da ogni accusa di richiesta di tangenti nel 1988 perché considerato estraneo ai fatti.

    Alle elezioni politiche del 2001, fece parte dei governi della Casa delle Libertà guidati da Berlusconi. Scajola viene nominato ministro dell'Interno.

    Il G8 di Genova e le polemiche

    Sotto la sua gestione avvengono i Fatti del G8 di Genova. Dove l'Italia viene messa sotto accusa per le violenze delle forze dell'ordine, da Amnesty International e dal tribunale internazionale per i diritti dell'uomo Nel febbraio 2002, il ministro Scajola dichiarò in relazione all'organizzazione del G8 di avere autorizzato ad aprire il fuoco in caso di ingresso dei manifestanti nella zona rossa Tali dichiarazioni suscitarono sconcerto e vivaci polemiche. In seguito Scajola ritrattò, definendo "non del tutto propria sotto il profilo giuridico e approssimativa se estrapolata dal contesto" la dichiarazione da egli stesso rilasciata e affermando di non aver mai dato ordine alle forze dell'ordine di aprire il fuoco sui manifestanti.

    Il caso Biagi e le dimissioni

    Nel 2002 venne assassinato il professore universitario Marco Biagi, consulente del governo. Scajola finì al centro di polemiche poiché il ministero da lui diretto aveva tolto la scorta a Marco Biagi nonostante questi avesse manifestato preoccupazione per la propria vita. Il 30 giugno 2002 il Corriere della Sera e il Sole 24 Ore pubblicarono una chiacchierata tra Scajola (in visita ufficiale a Cipro) e alcuni giornalisti.
    « A Bologna hanno colpito Biagi che era senza protezione ma se lì ci fosse stata la scorta i morti sarebbero stati tre. E poi vi chiedo: nella trattativa di queste settimane sull' articolo 18 quante persone dovremmo proteggere? Praticamente tutte». E a questo punto il ministro sorprende i presenti quando gli viene detto che Biagi era comunque una figura centrale nel dialogo sociale: protagonista del patto di Milano, coautore del Libro Bianco, consulente del ministero del Welfare, della Cisl, della Confindustria. C'è un attimo di silenzio, Scajola volta le spalle, si blocca, azzarda: «Non fatemi parlare. Figura centrale Biagi? Fatevi dire da Maroni se era una figura centrale: era un rompicoglioni che voleva il rinnovo del contratto di consulenza. »


    Tali affermazioni (in particolare l'ultima frase) inasprirono le polemiche e portarono alle dimissioni di Scajola il 4 luglio 2002.

    Nel 2010, in un'inchiesta sul Gruppo Anemone (coinvolto in un'inchiesta che chiamava in causa i vertici della Protezione Civile, secondo la quale il gruppo avrebbe ricevuto appalti pubblici senza regolare gara di appalto), la Guardia di Finanza trova traccia di assegni circolari per circa 900.000 euro provenienti da un architetto del gruppo per pagare la parte in nero di una casa (piu volte definita come Mezzanino) con vista sul Colosseo intestata alla figlia di Scajola. In una intervista afferma: «Non lascerò il governo, non farò come nel caso Biagi altrimenti sembrerà che mi hanno beccato con il sorcio in bocca. Non ho colpe».

    Ma che bel soggetto!!!
     
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  7. stemil
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    I parlamentari italiani sono i nababbi d’ Europa
    Inviato da Massimiliano Cocozza
    domenica 27 maggio 2007
    Ultimo aggiornamento lunedì 28 maggio 2007


    I parlamentari italiani sono i nababbi d’ Europa


    Quando si tratta dei propri stipendi i parlamentari trovano l’ unanimita’. Quanto guadagna la nostra classe
    politica e quanto sperpera la macchina statale?


    Di Massimiliano Cocozza





    Mentre i cittadini pagano sempre piú tasse, i politici italiani a partire dal 2001 hanno visto lievitare la propria busta paga
    di Lire 1.372.000 nette mensili. Con l'accordo di tutti lo ha deciso, un po' alla chetichella, l'Ufficio di Presidenza della
    Camera giustificandolo sotto la voce "rimborso iva". Un aumento che avrebbe fatto fare salti di gioia a molte altre
    categorie di lavoratori, ma cosa volete che siano per deputati e senatori che fra le diverse voci del loro stipendio possono
    raggranellare una cifra fino a 12mila Eurucci al mese, senza contare che se poi un rappresentante del popolo è anche
    Questore aggiunge 4mila e se è Presidente di Commissione 5mila circa.


    Per carità, si sa che le spese sono tante: dal portaborse al collegio elettorale da coltivare, ma i nostri politici danno
    l'impressione di stare sempre sulle spese visto che già nell'aprile del 2000, all'unanimità, i deputati si concessero 14 milioni
    netti di vecchie Lire in arretrati. Si sa che la politica costa, ma quanto ci costa? Ci vorrebbe un plotone di ragionieri per
    calcolare una cifra sia pure approssimativa e per addentrarci dentro la Babele di rimborsi, diarie, spese per il collegio
    elettorale che costituisce la busta paga dei Parlamentari, o degli Europarlamentari che gravano sulle casse dello Stato
    italiano, però, soltanto per lo stipendio base che è lo stesso dei colleghi italiani, cioè sui 4.600 Euro.


    Una vita di un parlamentare italiano in cifre:



    STIPENDIO Euro 19.150,00 AL MESE


    STIPENDIO BASE circa Euro 9.980,00 al mese


    PORTABORSE circa Euro 4.030,00 al mese (generalmente parente o familiare)


    RIMBORSO SPESE AFFITTO circa Euro 2.900,00 al mese


    INDENNITA' DI CARICA (da Euro 335,00 circa a Euro 6.455,00)


    +


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    ASSICURAZIONE MORTE gratis


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    RISTORANTE gratis (nel 1999 hanno mangiato e bevuto gratis per Euro 1.472.000,00). Intascano uno stipendio e hanno
    diritto alla pensione dopo 35 mesi in parlamento mentre obbligano i cittadini a 35 anni di contributi


    Circa Euro 103.000,00 li incassano con il rimborso spese elettorali (in violazione alla legge sul finanziamento ai partiti),
    più i privilegi per quelli che sono stati Presidenti della Repubblica, del Senato o della Camera. (Es: la sig.ra Pivetti ha a
    disposizione gratis un ufficio, una segretaria, l'auto blu ed una scorta sempre al suo servizio)


    La sola camera dei deputati costa al cittadino Euro 2.215,00 al MINUTO!!


    STIPENDI DEI PARLAMENTARI EUROPEI A CONFRONTO IN EURO


    Italia 144.084,36


    Austria 106.583,40


    Olanda 86.125,56


    Germania 84.108


    Irlanda 82.065,96


    Gran Bretagna 81.600


    Belgio 72.017,52


    Danimarca 69.264


    Grecia 68.575


    Lussemburgo 66.432,60


    Francia 62.779,44


    Finlandia 59.640


    Svezia 57.000


    Slovenia 50.400


    Cipro 48.960


    Portogallo 41.387,64


    Spagna 35.051,90


    Slovacchia 25.920


    Rep. Ceca 24.180


    Estonia 23.064


    Malta 15.768


    Lituania 14.196


    Lettonia 12.900


    Ungheria 9.132
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    Polonia 7.369,70



    Rimborsi in Euro dal 2004 al 2008 per Spese Elettorali sostenute dai partiti tratto da "La Stampa" del 31.07.2004


    Non sono i più efficienti. Non sono i più trasparenti. Non sono i più riformisti e dinamici. Il nostro parlamento è popolato
    da dinosauri. Anche questo un primato. E poi l'altro, il nostro fiore all'occhiello. I politici italiani sono i più ricchi del
    mondo. Hanno gli stipendi più alti d'Europa. I rimborsi maggiori. I privilegi pure impensabili in altre parti del pianeta,
    soprattutto in Europa.


    Nessun 'raìs' lascerebbe il palazzo del governo dopo essersi assegnato 13 guardie del corpo essendo per giunta il
    proprietario della più grande azienda multimediale del Paese. E' vero che si sono tagliati di un 10% lo stipendio e hanno
    ritoccato qualche indennità con l'arrivo di Prodi, ma erano talmente alti i loro guadagni che restano in un ghota di
    prebende senza uguali.


    Non sono accuse generiche. Perchè comincia litalia.net pubblica la tabella degli stipendi degli onorevoli degli altri Paesi.
    Sono comparazioni non facili. Tuttavia calcolando le buste paga annuali i parlamentari italiani sono nettamente in testa
    alla classifica. Staccano gli austriaci di circa 40 mila euro. Perchè se l'italiano prende quasi 144 mila euro l'anno (300
    milioni più o meno) in Austria un suo omologo arriva a 106 mila euro annuali. E poi tutti dietro. Staccati da migliaia di
    euro. Pensate che persino tedeschi e francesi sono a molto meno: rispettivamente 84 mila e 62 mila. E gli svedesi, che
    sono efficientissimi e hanno un welfare modello, si accontentano di 57 mila euro l'anno. Per non dire nell'est dove lettoni,
    polacchi e ungheresi sono tra i 12 mila e 7 mila euro in coda alla classifica.


    Una classe pagata profumatamente per gestire la “Res Publica” cioè i beni di tutti


    Questa nostra classe politica gode di privilegi che hanno del ridicolo, per esempio la distribuzione dei computer portatili a
    TUTTI i parlamentari che poi potevano acquistare per la cifra di 1(uno) Euro. E’ passato alla storia il deputato
    Francesco Colucci, decano del collegio dei questori, che ottenne ben 21 portatili…


    Ma i gestori della Res Publica, sono anche ben assistiti, se è vero che alla Camera fino al 2006 c’erano 3 medici
    fissi che costavano 750mila Euro l’anno, cioè quanto guadagnano 10 primari ospedalieri.


    Ma come viene gestita la spesa pubblica? Questi nostri deputati così coccolati e strapagati dimostrano almeno una
    propensione al risparmio di cui può davvero beneficiare la società?


    Il Quirinale è un perfetto esempio che vale per tutta la gestione dei governi fino ad oggi senza distinzione di colori e
    partiti. I dipendenti del Quirinale ammontano ad oggi a 2.158 unità contro i circa 1.000 dell’Eliseo e Buckingham
    Palace e le varie residenze dei Windsor.


    La lista è così lunga ed imbarazzante che basta pensare che per l’affitto di 4 palazzi alla Camera costerà per i
    prossimi 18 anni 444 milioni di EURO solo di locazioni.


    Se poi volessimo stilare una lista di danni procurati alla Res Publica con contratti firmati e non rispettati o ritardati (vedi
    ponte di Messina) o piani di fattibilità a costi stratosferici (come il Palazzo del Cinema di Venezia) o ancora appalti
    selvaggi possiamo dormire sogni tranquilli e sperare che un giorno anche qualche parente nostro possa entrare nel
    paradiso dei deputati del Parlamento Italiano ed aspirare ad una degna pensioncina dopo cotanta dura sofferenza e
    stenti.





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  8. laura^
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    CITAZIONE (Ireth74 @ 3/5/2010, 18:59)
    [color=blue]Scajola, troppe bugie per 80 assegni
    Il ministro per lo Sviluppo Economico, dopo una settimana di rivelazioni sui suoi rapporti con la “cricca”, pensa alle dimissioni. Ecco il rapporto della Guardia di Finanza che lo inchioda

    di M. Lillo

    si e' dimesso -_-
     
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  9. dango
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    Ovvero si è dimesso.. e due (o forse e tre a seguito di scandali ) ... tanto si ricandida alla prossima...disperazione.
     
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    CITAZIONE (laura^ @ 4/5/2010, 12:59)
    si e' dimesso -_-

    Se tutti i politici (maggioranza e opposizione) che hanno in corso o hanno avuto trascorsi "poco chiari" si dimettessero .... non ci sarebbe bisogno di modificare la costituzione per ridurre il numero di parlamentari e senatori ^_^

    Il fatto che più mi indigna, è che per essere assunti in un'azienda pubblica (o solo a partecipazione statale), è indispensabile non solo non superare una "certa età" (già a 32 anni non si può accedere ai concorsi) ma è obbligatorio presentare una serie di documenti (casellario giudiziale, ecc.) che attestino l'onestà del candidato e un'accurata visita medica che provi con assoluta certezza, la non dipendenza da droghe e alcol.... al contrario dei nostri politici e/o amministratori, che di certo non si possono definire dei "giovincelli", non tutti hanno un passato "immacolato" , nè son obbligati a sostenere test medici in grado accertare se fanno uso di stupefacenti o alcol .

    Perchè questa disparità di trattamento? Se applicassero nella selezione dei parlamentari e senatori (ma anche presidenti e amministratori di regione, provincia, ecc.) la stessa severità imposta ai candidati per un semplice lavoro di segretariato nella PI, probabilmente non spunterebbero "come funghi" i molteplici scandali ai quali attoniti noi, poveri cittadini italiani, impotenti continuiamo ad assistere -_-
     
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  11. patna
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    Cara Penelope per i nostri politici esiste una regola fondamentale: fate quel che dico ma non fate quello che faccio


    A proposito di Scajola:


    1983 Arrestato per concussione e poi prosciolto quando era sindaco Dc di Imperia (anche allora lasciò l'incarico)

    2001 Ministro dell'Interno nel secondo governo Berlusconi è accusato di mala gestione del G8 di Genova con le incontrollate violenze in strada e dopo gli arresti. Scajola ammise, poi ritrattato, di aver "ordinato di sparare"

    2002 Inseguito dalle polemiche per la macata assegnazione dellla scorta a Marco Biagi, il consulente del ministero ucciso dalle Br quello stesso anno, Scajola si lasciò scappare un: "Biagi era un rompicoglioni". Fu costretto a dimettersi.

    2002 Sempre da ministro dell'Interno inaugurò il volo diretto Roma-Albenga (33 km da Imperia, casa sua) finito al centro di inchieste e interrogazioni parlamentari per la sua improduttività (volò con un massimo di 18 passeggeri). Si disse che era un volo di linea fatto su misura per il ministro, tanto che fu abolito dopo le dimissioni dello stesso. Salvo essere ripristinato da Air One con un milione di euro di contributi statali, quando Scajola tornò al gover no un anno dopo e nuovamente abolito a fine mandato nel 2007. Fino ad ieri era di nuovo in funzione.


    I commenti sono veramente superflui -_-
     
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    Analizzando ogni singolo episodio però, bisogna ammettere che Scajola in seguito è stato riabilitato:

    1983 prosciolto per non aver commesso il fatto (pertanto innocente)

    2001 Effettivamente l'ordine di sparare da qualcuno è stato dato ... non sarà partito direttamente da Scajola, ma in quanto Ministro dell'interno, ha dovuto farsi carico dell'iniziative dei suoi sottoposto o ancor meglio ha voluto (o dovuto) "coprire" il vero autore.

    2002 Ricordiamoci anche in questo caso il contesto nel quale sono accaduti i fatti. All'epoca le scorte erano diventate una sorta di "status simbol" e la richiesta di protezione veniva inoltrata da chiunque: anche chi nella PA aveva un ruolo marginale . Di certo Scajola ha fatto un errore di valutazione nel non dare la scorta a Biagi, ma la colpa è da addebitarsi soprattutto a politici, assessori o semplici funzionari di partito, che pretendevano di esser protetti (loro e le famiglie) pur non essendo minimamente in pericolo.

    2002 Per quanto riguarda il volo Roma-Albenga l'accusa è sicuramente veritiera.
    La legge prescrive che se un cittadino provoca allo Stato un danno economico è tenuto a risarcirlo. Forse al posto di accusare Scajola e le "strane coincidenze" sopra descritte, sarebbe più giusto chiedersi per quale motivo l'avvocatura dello Stato non ha proceduto con la richiesta danni.

    Ripeto sono garantista, Scajola si è dimesso senza aver ricevuto alcun "avviso di garanzia" (al contario di tanti politici ancora saldamente ancorati alle loro poltrone) e avrà tutto il tempo per difendersi.

    Facciamo un po' di fantapolitica: ma nel caso (come accaduto in passato) l'ex ministro risultasse estraneo ai fatti .... chi dovrà risarcire a noi cittadini, i danni provocati dalle improvvise dimissioni di un ministro, così importante in questo periodo, per le sorti economiche del nostro Paese?

     
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  13. patna
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    Cara Pen - come sempre finisce tutto a tarallucci e vino -_-
     
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  14. dango
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    Per la verità io mi chiedo chi ci risarcisce dall'avere una tale classe politica... oramai la situazione è tale per cui ci troviamo a plaudire ad un ministro indagato e coinvolto in scandali che si dimette, quando questo comportamento dovrebbe essere la norma. Al contrario...il comportamento scorretto di altri fa apparire eroico il loro e questo è abbastanza paradossale.

    Oltre a questo, riprendo ancora una volta le parole di Borsellino, quando sosteneva, a ragione, che chi si occupa della Res Publica deve essere esempio di moralità, trasparenza e correttezza. Quindi non necessariamente basta l'assoluzione tribunalizia, perchè in tribunale si parla di reati, non di comportamenti etici..
     
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  15. patna
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    Daniè non ti illudere tanto prima o poi Scajola ce lo ritroviamo di nuovo nei piedi -_-

    Uno che ha la faccia tosta di dichiarare che Non potrei come ministro, abitare in una casa pagata in parte da altri. - poi mi deve spiegare com'è possibile che non si sia mai accorto che la casa è stata pagata da altri con ben 80 assegni - ministro ciè o ci fa ??? Oppure ci prende tutti per scemi ???
     
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268 replies since 3/5/2010, 08:07   2199 views
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