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  1. Cettinina
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    Come sterilizzare i vasetti



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    Le massaie si tramandano di generazione in generazione i segreti della cucina e non solo, uno di questi è sicuramente rappresentato dalla preparazione di marmellate e conserve, soprattutto in autunno infatti ci si dedica alla preparazione di confetture e melanzane sottolio ed altri tipi di preparazioni che poi è possibile utilizzare nel corso di tutto l’ anno, ovviamente vanno prese delle precauzioni in quanto queste operazioni non sono prive di rischi, ad esempio in alcuni casi, potrebbero sprigionarsi alcune tossine come il botulino che sono davvero pericolose per l’ essere umano quindi bisogna procedere con cautela, vediamo allora come sterilizzare i vasetti:

    e possibile sterilizzare i vasetti ( privati dei tappi) all’ interno del forno, accendendolo a 100 gradi per 15 minuti, poi versate il contenuto ( ad esempio della marmellata fatta in casa) all’ interno del recipiente ( lasciando lo spazio di un cm. circa vuoto), poi si avvita il tappo e si capovolge, in modo tale che il contenuto, ancora bollente, vada a sterilizzare anche il tappo.

    In alternativa al forno tradizionale è possibile sterilizzare i vasetti anche mediante il forno microonde, che essendo molto rapido è inevitabilmente molto più pratico. Chiaramente, come risaputo, non è possibile introdurre all’ interno del forno microonde oggetti metallici, pertanto controllate bene che i vostri vasetti per le conserve non abbiano pezzi di metallo, i quali potrebbero generare fiamme all’ interno del forno in questione e causarne addirittura la rottura. Procedete lavando con cura i vasetti poi successivamente riempiteli con dell’ acqua ( e se volete con qualche foglia di menta, la quale potenzierà l’ effetto antisettico) e posizionateli all’ interno del forno a microonde, per velocizzare il processo potrete metterne più di uno contemporaneamente. Andranno bene 5 minuti di tempo, per avere dei vasi di vetro perfettamente sterili e pronti all’ uso, dopo opportuno sgocciolamento ed asciugatura ( l’ acqua infatti può far scaturire la proliferazione batterica).



    Come decorare le torte




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    Decorare le torte è diventato un vero e proprio hobby per molte persone e per altre un vero lavoro soprattutto grazie alla recente diffusione del cake design.

    In un certo senso decorare le torte è da sempre stata la parte più divertente del cucinare il dolce, in quanto ci consente di giocare di colori e fantasia.
    Nonostante ci sia ormai un vero e proprio boom del settore c’è ancora chi si chiede “come decorare le torte?”, domanda più che lecita soprattutto per chi è alle prime armi.
    Ovviamente prima di decidere come decorare una torta, dobbiamo chiederci per quale occasione vogliamo realizzare il nostro dolce, dopodiché farci un’idea di cosa vogliamo raffigurare su di esso.
    Fatto ciò possiamo decidere quali elementi utilizzare decorare la nostra torta, scegliendo tra: pasta di zucchero, cioccolato e cioccolato plastico, ostie alimentari, crema di burro.

    Come decorare le torte con la pasta di zucchero

    La pasta di zucchero è la tecnica più usata al momento per decorare le torte, e sulla quale si basa il recente cake design. In pratica si tratta di comprare, o realizzare, dei panetti bianchi o colorati fatti essenzialmente di zucchero a velo, colla di pesce e sciroppo di glucosio. La pasta di zucchero è utilizzata per creare decorazioni, dalle più semplici a quelle più complesse, poiché è molto modellabile e consente di realizzare veramente qualsiasi soggetto o scenografia desideriamo. L’unica pecca delle decorazioni in pasta di zucchero è che non sono tanto buone quanto belle e dunque il più delle volte non vengono mangiate. Per tale ragione è raccomandabile evitare di fare l’intera copertura in pasta di zucchero e utilizzarla magari solo per realizzare dei soggetti.

    Come decorare le torte con il cioccolato

    Il cioccolato può essere spalmato sulla torta, utilizzato in varie forme come elemento decorativo oppure usato per realizzare il cioccolato plastico il quale è molto simile alla pasta di zucchero e quindi utilizzabile per creare diverse decorazioni come fiori, rami, farfalle e soggetti di vario genere. Il cioccolato può essere utilizzato anche a scaglie o a riccioli.

    Come decorare le torte con la crema di burro

    La crema di burro ultimamente è molto utilizzata per creare la base sulla quale mettere la copertura di pasta di zucchero ma in realtà è stata da sempre uno degli elementi principali per creare le decorazioni.
    Utilizzata nelle sac a poche chiuse con diverse bocchette ci consente di realizzare fiori, foglie, scritte o semplici riccioli che sono anche gradevoli da mangiare.

    Come decorare le torte con le ostie alimentari

    Se abbiamo poco tempo per decorare la torta possiamo utilizzare le ostie alimentari che troviamo in qualsiasi negozio di forniture per pasticcieri. Di solito raffigurano personaggi di cartoni animati, supereroi etc. ma in alcuni casi possiamo chiedere al fornitore di personalizzarle con un’immagine a nostra scelta. Una volta posta l’ostia sulla torta non ci resta che contornarla con dei riccioli di panna o crema di burro e il gioco è fatto.

    Come decorare le torte velocemente
    Se vogliamo un modo rapido per decorare le torte possiamo utilizzare elementi come soggetti di zucchero (già pronti), granella di nocciole, frutta, smarties, riccioli di panna, cioccolatini etc. tutti elementi che non richiedono alcuno sforzo se non quello di inventare la “coreografia”.

    Insomma se dobbiamo decidere come decorare le torte, abbiamo una vasta scelta di elementi ideali sia per chi ha poco tempo che per chi invece vuole, e può, spaziare con la fantasia.


    da Donna Moderna
     
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  2. Cettinina
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    Come cucinare i ceci



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    Come cucinare i ceci con la pasta

    La pasta con i ceci rappresenta, assieme alla zuppa, una delle due ricette principali che vedono questi legumi assoluti protagonisti in cucina.

    Per cucinare i ceci con la pasta, sarà necessario procurarci, per due persone, circa 200 grammi di ceci, 160 grammi di pasta corta, 250 grammi di pomodoro pelato e poi olio d’oliva, sale, pepe, del parmigiano grattugiato, un po’ di rosmarino e uno spicchio d’aglio.

    Vediamo come procedere.

    Per cucinare i ceci, è sempre improtante ricordare di tenerli a bagno in acqua tiepida dalla sera precedente. Una volta scolati e asciugati, mettimo i nostri ceci in una pentola piena d’acqua. La saliamo e la facciamo bollire. Tre ore di cottura a fuoco medio e con coperchio saranno sufficienti.

    In un tegame, intanto, scaldiamo l’olio e doriamo l’aglio e il rosmarino. Successivamente, aggiungiamo i pomodori pelati e lasciamo cuocere per altri dieci minuti.

    Poi, togliamo l’aglio, e versiamo i nostri pomodori nella pentola dei ceci.

    Uniamo infine la pasta, che va cotta assieme al resto.

    Servite condendo con un filo di olio crudo e del formaggio grattugiato a gradimento.

    Zuppa di ceci: come prepararla

    Per la classica zuppa di ceci, ci occorreranno 300 grammi di ceci secchi, 200 grammi di salsa di pomodoro, uan costa di sedano, una cipolla, del curry, del peperoncino, un po’ di erbe aromatiche a piacimento, sale, pepe e tanta pazienza.

    Come prepararla? Scolate i ceci messi a bagno per tutta la notte. Sciacquateli e metteteli in un tegame colmo d’acqua.

    Affettate cipolla, sedano, carote e preparate un trito, da far soffriggere in una casseruola con dell’olio d’oliva. Aggiungeteci i ceci, finita la cottura, e il pomodoro.

    Zafferano e curry possono essere aggiunti di tanto in tanto, mescolando con continuità.
    Fiamma bassa per venti minuti, aggiungendo eventualmente dell’acqua per allungare.
    Un trito di erbe aromatiche e un po’ di pepe a cottura ultimata daranno un tocco di sapore in più. La zuppa può essere servita sia calda che leggermente fredda.




    Come fare lo tzatziki




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    Lo tzatziki è una delle ricette più note e amate della cucina greca, nella quale viene utilizzato soprattutto come salsa per accompagnare antipasti e pite. Sebbene si tratti di una delle preparazioni più rappresentative della gastronomia greca, lo tzatziki è una ricetta tradizionale anche della cucina bulgara e armena e, in generale dei paesi balcanici.

    Chiaramente ogni paese ha una propria preparazione, sebbene la base comune a tutte le principali ricette preveda l’utilizzo di yogurt, solitamente di pecora o di capra, cetrioli, sale e olio di oliva.

    Lo tzatziki si distingue per il suo sapore intenso ma delicato e per la sua estrema versatilità essendo capace di “accompagnare” alla perfezione piatti di pesce e di carne, ma anche primi piatti come l’insalata di riso.

    Estremamente gustoso, lo tzatziki è anche molto semplice da preparare; bastano pochi ingredienti per preparare questa straordinaria ricetta.



    Come fare lo tzatziki: ingredienti e procedimento

    Come detto, fare lo tzatziki in casa non è affatto difficile; la prima cosa è procurarsi gli ingredienti base, vale a dire:

    5/6 cetrioli ben maturi
    2 vasetti da 200 ml di yogurt greco
    3 spicchi d’aglio
    Mezzo limone
    Sale e pepe
    Olio extra-vergine



    Iniziate con il lavare accuratamente i cetrioli per poi privarli della buccia e grattugiarli servendovi di una grattugia dalla grata piuttosto grossa. Riponete la purea ottenuta in un contenitore e cominciate a schiacciarla aiutandovi con una forchetta o con uno schiaccia-carne, al fine di eliminare l’acqua in eccesso.
    In alternativa alla grattugia, potete utilizzare anche il frullatore, ma è preferibile sempre optare per la grattugia che consente di ottenere dei pezzetto più grossi e croccanti.
    Quando la purea di cetrioli avrà perso tutta l’acqua in eccesso, aggiungete il sale e lasciate riposare per circa 30 minuti.
    Trascorso questo tempo, riponete la purea di cetrioli in una ciotola e aggiungete gli spicchi d’aglio tagliuzzati finemente e i due vasetti di yogurt; a questo punto cominciate a mescolare aggiungendo un po’ di olio extra-vergine di oliva, sale e pepe. Quando il tutto si sarà ben amalgamato, lasciate riposare per circa 30 minuti in frigo per poi aggiungere il limone e l’aceto e riprendete a mescolare sino a quando non ottenete una salsa dalla consistenza “solida” molto simile, per intenderci, a quella della marmellata.
    Se amate una salsa dalla consistenza più liquida, potete diluire il composto aggiungendo un altro vasetto di yogurt, mentre se non amate i sapori troppo intensi vi consigliamo di non esagerare con l’aglio.




    Come fare la mostarda



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    La mostarda è un tipo di contorno davvero particolare e la cui ricetta è piuttosto antica, visto che in alcuni paesi del Nord Europa veniva preparata già nel Quattrocento. La mostarda, che non va mai confusa con la moutard francese, si è diffusa in Italia sono più tardi, riscuotendo però un grande apprezzamento.

    Esistono diversi tipi di mostarda, sebbene la più celebre e diffusa sia senza dubbio la mostarda cremonese, preparata con frutta mista, senape, aromi e zucchero.

    La caratteristica principale della mostarda è appunto la presenza della senape, per questo, qualunque variante di mostarda vogliate preparare, questo ingrediente non può mai mancare.

    Prima di vedere come fare la mostarda, è bene dire che questo tipo di contorno si accompagna bene con i bolliti, gli arrosti di carne, ma anche con un bel piatto di formaggi stagionati.



    Come fare la mostarda: la mostarda cremonese

    Abbiamo già detto che anche per la mostarda, come per qualunque altra ricetta, esistono moltissime varianti a seconda dei paesi; oggi vedremo come preparare la mostarda cremonese, certamente una delle ricette più diffuse.

    Prima, però, ricordiamo che oltre alla cremonese, molto famosa sono anche:

    Mostarda mantovana, ovvero a base di zucchero e di mele cotogne
    Mostarda di Voghera, preparata con frutta e sciroppo
    Mostarda piemontese, a base di mele cotogne, pere e nocciole con l’aggiunta di mosto di vino
    Mostarda veneta, Una confettura di vino e di frutta candita
    Mostarda romagnola, preparata con un mix di frutta come mele, prugne e altri frutti

    Prima di passare alla ricetta, precisiamo che nel Sud Italia il termine mostarda viene utilizzato per indicare i preparati a base di farina e di mosto, ai quali possono essere aggiunti altri ingredienti come la frutta o il cioccolato, ma che non prevedono mai l’utilizzo della senape.

    Per fare la mostarda cremonese avrete bisogno di:

    2 kg di frutta mista
    1 kg di zucchero
    Olio essenziale di senape

    Prendete la frutta e tagliatela in grossi pezzi se si tratta di frutti di medie dimensioni, come le mele e le pere, mentre i frutti piccoli, come le ciliegie o le albicocche, vanno divisi solo a metà. Se aggiungete degli agrumi, come mandarini o clementine, non togliete la buccia ma limitatevi a pulirli con cura,

    In una pentola fate bollire un litro d’acqua con lo zucchero, cercando di farlo scogliere lentamente per circa 15 minuti; togliete poi la pentola dal fuoco e aggiungete la frutta tagliata e l’olio di senape. Rimettete la pentola sul fuoco a fiamma molto bassa e lasciate cuocere per almeno 2 ore; trascorso questo tempo spegnete il fornello, fate raffreddare e cominciate a riporre la frutta in barattoli precedentemente sterilizzati. Quando i barattoli saranno pieni, ricoprite con lo sciroppo e chiudete in maniera ermetica.

    I barattoli vanno sterilizzati cuocendoli a testa in giù e poi lasciandoli raffreddare; la vostra mostarda è pronta!


    da Donna Moderna
     
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    Come fare il lievito madre


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    Il lievito madre (o pasta madre) è un pezzo di impasto lasciato a fermentare per alcuni giorni. Esso ha origini antiche, si narra che sia stato scoperto casualmente nel 2000 a. C., quando in Egitto fu lasciato un pezzo di impasto per il pane azzimo sotto il sole e questo cominciò a gonfiarsi ( processo di fermentazione) e cuocendolo era più morbido e piacevole al gusto, da allora si è tramandata questa “ricetta” di generazione in generazione.

    Il lievito madre è composto da acqua, farina (in rapporto 1 a 2) ed un attivatore (es. miele o una mela), a questo si aggiungono spontaneamente i batteri e i lieviti dell’atmosfera, i quali trasformano gli zuccheri del composto in acidi.

    Il lievito madre non si trova in commercio, ma lo si autoproduce. Una volta preparato il composto sopraindicato, nelle quantità che più si addicono alle vostre esigenze staccatene un pezzo ( rinfrescato, ovvero nutrito la sera prima) e aggiungete farina, acqua e miele. Si può anche utilizzare tutto il lievito madre, al quale aggiungerete acqua, e farina e lascerete lievitare 5-8 ore, potete poi staccarne un pezzetto da conservare e procedere alla produzione del pane casalingo.

    Bisogna conservare il lievito madre in un contenitore di vetro in frigo in estate e in inverno a temperatura ambiente. Vi illustriamo nel dettaglio come fare il lievito madre:

    considerate che il lievito madre è un organismo vivente, pertanto bisognerà nutrirlo una volta a settimana

    versate in un recipiente il lievito madre, aggiungete della farina ed acqua, impastate e riponete nuovamente nel contenitore di vetro

    continuate a “nutrire” il vostro lievito per almeno altre 2 settimane, dopodichè potrete utilizzarlo per panificare


    da Donna Moderna
     
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2 replies since 19/1/2014, 08:57   113 views
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